Francesco Guccini non è “mai stato comunista. Ero piuttosto un anarchico, in senso romantico. Guardavo al Partito d’Azione, a Giustizia e libertà”. Il cantautore, 81 anni, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Stampa. Vive a Pavana, sull’Appennino al confine tra Emilia e Toscana, dove i fan continuano ad andare a trovarlo, a portargli regali: olio, vino salami. Sta scrivendo un nuovo libro con l’amico Loriano Machiavelli.

Ha confessato che guardando il Festival di Sanremo a lui è venuto da pensare di aver fatto un altro mestiere. “Non mi sono mai messo una piuma di struzzo nel culo per cantare”. Al Festival non è mai andato per snobismo. Due volte sono state bocciate due canzoni. “Non ho né la patente né il cellulare. Ma mi sono sempre venuti a prendere perché ero quello con la chitarra”.

Sulla guerra in Ucraina: “Che brutta situazione! Fa impressione sentire parlare di guerra in casa, in Europa. Putin è un autocrate, risveglia il mio vecchio pregiudizio anti-sovietico”. Guccini che ricorda la guerra, la Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi ma meglio ancora gli americani, che “hanno lasciato un imprinting. Erano pieni di roba: sigarette, cioccolato, questa bibita scura, la Coca Cola, che mi piacque subito”.

Le elezioni per il Quirinale sono state “una sconfitta della destra, soprattutto di Salvini”. E “non c’era altra soluzione per me” che Sergio Mattarella. Il cantautore ha raccontato di aver rifiutato anni fa l’invito di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, alla convention di Atreju. “Quello che mi fa più paura è il rischio di una destra neofascista. E non mi si dica che è impossibile con una leader giovane: i pasdaran iraniani ancora si rifanno a Maometto che è del VII secolo”.

Guccini ha ammesso di votare per il Partito Democratico. Ai referendum, dopo le bocciature dei quesiti su eutanasia e depenalizzazione della cannabis, non andrà a votare. “Per pigrizia” non è andato a ritirare l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica conferitagli dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, “mi sarebbe toccato mettermi la giacca che non ho”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.