Ieri c'è stata l'inaugurazione
Carcere di Rebibbia, Renzo Piano regala alle detenute in gravidanza la casetta per l’affettività
Da ieri una piccola casetta di colore arancione si staglia nel giardino della prigione femminile del carcere Rebibbia di Roma. È un miniappartamento, dall’architettura semplice, che sembra essere stato pensato e disegnato da un bambino. Ma dietro il progetto di questo modulo c’è il genio sensibile di Renzo Piano, l’archistar senatore a vita che ha ideato questo piccolo complesso destinato alle detenute che vogliono vivere momenti di normalità con i propri figli, che per legge non possono stare con la madre in carcere se superano i quattro anni di età.
Nell’ala femminile del carcere di Rebibbia, dove le detenute sono 320, Renzi ha inaugurato il M.A.M.A. (Modulo per l’affettività e la maternità), un’alternativa al freddo e squallido ambiente del parlatorio del carcere. La scelta dell’acronimo non è casuale e ricorda le prime parole pronunciate dai bambini quando con lo sguardo incontrano quello dell’unica figura che infonde sicurezza e protezione.
M.A.M.A. diventa così un omaggio alla mamma, che con il cuore è sempre vicina ai propri figli, nonostante la detenzione e le limitazioni di libertà. Ed è un regalo anche per le donne in dolce attesa, costrette a vivere il periodo della gestazione in un istituto penitenziario.
“È stato facile realizzare questo progetto perché il Mama non poteva essere che l’archetipo di una casa”, ha detto Renzo Piano, parlando di questa casetta rossa di 28 metri quadri e quasi interamente realizzata dai detenuti che lavorano nella falegnameria della Casa circondariale di Viterbo, diretti dal mastro artigiano Eriberto Berti. Alcune lavorazioni di supporto sono state eseguite dalle detenute di Rebibbia.
“Tra i tanti temi importanti che riguardano la nostra società – ha proseguito Renzo Piano – quello del carcere è uno dei più delicati perché è un luogo di passione, apnea, attesa, un po’ come sono gli ospedali. Mi rendo conto che all’interno dei grandi temi del carcere questa non è una gran cosa: è una scintilla. Ma le scintille contano. Se madri potranno incontrare i loro figli in questo luogo e far risalire in superficie sentimenti, sarà una buona cosa. Anche il progetto più piccolo può avere una vita felice. E io mi auguro che questa minuscola casa abbia una vita felice e che possano esservi tante di queste scintille”.
Per Renzo Piano la casetta è “modesta nelle dimensioni, grandiosa nelle ambizioni” e spera che il piccolo modulo sarà “uno spazio per vivere i sentimenti”. “I progetti sono come i figli, mi auguro che abbia una vita felice”, ha detto l’architetto di fama internazionale.
All’incontro che si è tenuto ieri nell’ala femminile del carcere di Rebibbia hanno partecipato, tra gli altri, la senatrice Monica Cirinnà, il capo di gabinetto del ministero della Giustizia Raffaele Piccirillo, il direttore generale detenuti e trattamento del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), Gianfranco De Gesu, il provveditore regionale Carmelo Cantone e il Garante dei detenuti della Regione Lazio, Stefano Anastasia, la Garante di Roma capitale, Gabriella Stramaccioni.
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