Non ce l’ha fatta Giacomo Efrati, il 13enne romano raggiunto da un proiettile alla testa mentre stava maneggiando, nella propria cameretta, la pistola legalmente detenuta dal fratello per uso sportivo. Il ragazzino, arrivato sabato sera, 5 aprile, in condizioni disperate dall’ospedale San Camillo di Roma, è deceduto all’alba di lunedì 7 aprile.

Adesso saranno le indagini della polizia a far luce su quanto avvenuto nell’abitazione di via Girolamo Cardano, nel quartiere Marconi. Secondo una prima ricostruzione, il 13enne era in casa insieme al padre quando, nel tentativo di rimontare la pistola del fratello, forse anche con l’aiuto di un video tutorial, sarebbe partito un proiettile che ha raggiunto Giacomo alla testa.

Sarebbe questa l’ipotesi battuta dalla Squadra Mobile che al momento esclude la pista del gesto estremo. Un tragico incidente dunque. Resta da capire come il minore possa essere entrato in possesso dell’arma del fratello (che rischia conseguenze penali). Il genitore era in soggiorno e ha raccontato di aver sentito il rumore provenire dalla cameretta dove ha poi trovato il 13enne riverso a terra in una pozza di sangue. Vicino c’era la pistola e sul tavolo il cellulare acceso. La polizia ha sequestrato il cellulare di Giacomo per ulteriori accertamenti.

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