Il numero delle prime dosi diminuisce, e aumentano i tamponi. Oggi la notizia di presunti green pass falsi per vip a Roma. Fin da quando si è iniziato a parlare di certificato verde le autorità hanno lanciato l’allarme in merito al mercato nelle chat Telegram o nel dark web, dove sarebbe stato possibile acquistarne uno fasullo.

Se in questo ‘mercato verde’ c’era domanda quando il ‘pass’ serviva solo per spostarsi all’estero, ora che il Governo con l’ultimo decreto ha deciso a partire dal prossimo 15 ottobre di rendere obbligatorio il green pass per recarsi in ogni luogo di lavoro, la richiesta è aumentata.

Da quanto si apprende in questa prime ore, un’inchiesta della Procura di Roma, finora tenuta top-secret, starebbe indagando su un medico della capitale con studio nella zona di Colli Albani (Asl Rm2), che avrebbe falsificato delle dichiarazioni consentendo a un centinaio di persone di avere il green pass senza aver fatto il vaccino.

Secondo il Fatto Quotidiano: “Il professionista avrebbe sfruttato alcune piccole falle nel sistema della tessera sanitaria. I medici di base sono autorizzati a inserire in questo database attestazioni relative ai loro pazienti circa la presenza di patologie che impediscono la somministrazione del vaccino, l’avvenuta guarigione dall’infezione da Covid-19 o addirittura l’avvenuta vaccinazione in un Paese straniero. Ma la relativa certificazione non deve necessariamente essere allegata. In questo modo, il sistema informatico del ministero della Salute fornisce automaticamente il green pass”. Fonti dell’Asl Rm 1 spiegano al quotidiano che la falla era stata già fatta presente alle autorità competenti. L’inchiesta sarebbe nata da una segnalazione anonima.

Il Messaggero aggiunge che le indagini puntano a stabilire, oltre all’identità dei circa cento pazienti che hanno usufruito delle false attestazioni, tra cui ci sarebbero anche alcuni ‘nomi altisonanti’, anche quale fosse la contropartita per il medico. Al momento si procede soltanto per falso ma sulla vicenda incombe il rischio di un’ipotesi di corruzione, nel caso in cui si verificasse che il professionista abbia ricevuto soldi o favori per rilasciare i falsi attestati. L’Ordine dei Medici di Roma finora non ha ricevuto segnalazioni, e nemmeno la Asl.

Tra i beneficiari di questi falsi green pass ci sarebbe la Roma bene che con la complicità del medico avrebbe aggirato i requisiti per avere la certificazione. Ora il dottore è indagato per falso in atto pubblico ed è stato perquisito due giorni fa dai carabinieri dei Nas della Capitale.

Riccardo Annibali

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