No, i test salivari non sono abbastanza attendibili per poter essere considerati validi al fine della certificazione verde, il Green Pass. A scriverlo è il Ministero della Salute in una circolare emanata questa mattina.

“I test antigenici su matrice salivare sono al momento esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde Covid”, si legge infatti nella circolare comunicata oggi.

Una bocciatura in sana pianta perché “sulla base delle evidenze disponibili, non sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, in quanto non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità“. Ed è per questo che, ovviamente, il test poco attendibile non può essere riconosciuto come valido al fine dell’ottenimento del certificato verde.

Circolare che sembra una risposta alle proposte avanzate da Lega e Fratelli d’Italia in Parlamento, in cui si chiedevano approfondimenti, da concludersi entro 60 giorni, per valutare la possibilità di riconoscere la validità dei test salivari antigenici rapidi ai fini dell’ottenimento del Green pass.

I test antigenici salivari restano tuttavia validi come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, ma soltanto in alcuni contesti, come appunto nello screening per bambini coinvolti nel Piano di monitoraggio della circolazione del virus a scuola, o per anziani nella Rsa, disabili e personale sanitario. Tali test non vengo però al momento raccomandati, secondo quanto si legge nel testo “Aggiornamento delle indicazioni sull’impiego dei test salivari per il rilevamento dell’infezione da Sars-Cov2”

Come detto, cambia invece il discorso riguardo l‘utilizzo e la raccolta di campioni salivari nell’ambito del monitoraggio scolastico. Una raccolta che, secondo la circolare del Ministero, “potrà essere effettuata anche con modalità di auto-prelievo a domicilio da parte dei genitori/tutori, seguendo un preventivo iter formativo per il conseguimento della necessaria confidenza con i dispositivi di raccolta”. Una apertura che tiene conto “della facilità della raccolta del campione e dei vantaggi derivanti dalla minimizzazione dell’intervento di personale sanitario”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia