Droni e missili in arrivo su Israele. E’ partito l’attacco dell’Iran, annunciato dagli Stati Uniti nelle scorse ore, e la guerra in Medio Oriente arriva definitivamente a un punto di non ritorno. Dopo il 7 ottobre, con gli attacchi di Hamas nei kibbutz al confine con la Striscia di Gaza, il conflitto tra Israele e le forze alleate dell’Iran (Hamas, Hezbollah, Houthi) ecco scendere in campo direttamente Teheran che vuole vendicare l’attacco subito lo scorso primo aprile a Damasco, in Siria, quando nel corso di un bombardamento sul consolato dell’Iran, Israele ha ucciso sette persone tra cui due comandanti dei Corpi dei guardiani della rivoluzione dell’Iran, il generale Mohammad Reza Zahedi e il suo vice Mohammad Hadi Hajriahimi.

Decine di droni e missili da crociera che raggiungeranno il territorio israeliano nelle prossime ore. Secondo quanto riferito da funzionari americani al New York Times, dopo aver lanciato i droni e mentre il sistema di difesa israeliano Iron Dome è impegnato a respingerli l’Iran indirizzerà una serie di missili contro Israele con i “droni che si muovono lentamente e potrebbero essere usati per distrarre la difesa israeliana”.

Il primo attacco dei droni iraniani arriverà su Israele entro due ore: questa la stima – contrariamente a informazioni circolate in precedenza – di fonti della difesa israeliana, riferite da Haaretz. Altre stime darebbero l’arrivo dei droni – tra i 50 e i 100 – dopo diverse ore.

Le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno rilevato il lancio di oltre 100 droni dal territorio iraniano e alcuni sono stati intercettati nella Siria orientale e nello spazio aereo della Giordania. Lo riferisce l’emittente televisiva israeliana “Kan”. L’Iraq, intanto, ha chiuso lo spazio aereo, così come anche Giordania, Iran e Israele. Secondo il quotidiano online “Times of Israel”, decine di aerei da combattimento dell’aeronautica militare israeliana “sono in volo e sono pronti a colpire ovunque sia necessario”. Secondo il giornalista del web sito statunitense “Axios” Barak Ravid, che cita due alti funzionari israeliani, l’intenzione di Israele e’ di cercare di intercettare il maggior numero possibile di droni iraniano al di fuori dello spazio aereo israeliano con l’assistenza degli Stati Uniti e di altri paesi.

Le parole di Netanyahu

L’aereo del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, “Kenaf Zion”, è decollato da Israele alla luce dei preparativi per un attacco da parte dell’Iran. “Ho stabilito un principio chiaro: a chiunque ci farà del male, noi gli faremo del male. Ci difenderemo da ogni minaccia e lo faremo con calma e determinazione”. Sono le parole del premier Netanyahu nel suo discorso durante il quale ha espresso “apprezzamento” per gli Stati Uniti “per essere stati al fianco di Israele” e per “il sostegno del Regno Unito, della Francia e di molti altri Paesi”. “Restiamo uniti e, con l’aiuto di Dio, insieme sconfiggeremo tutti i nostri nemici”, ha aggiunto Netanyahu.

“Cittadini israeliani, negli ultimi anni, e ancor più nelle ultime settimane, Israele si sta preparando alla possibilità di un attacco diretto da parte dell’Iran. I nostri sistemi di difesa sono schierati, siamo preparati per qualsiasi scenario, sia in difesa che in attacco. Lo Stato di Israele è forte, le Idf sono forti” ha aggiunto.

Netanyahu ha poi convocato il gabinetto di guerra seguito dal gabinetto di sicurezza più ampio questa sera nel contesto di un previsto attacco da parte dell’Iran.

Le parole dell’Iran: “Il regime malvagio sarà punito”

La tv di Stato iraniana ha confermato che le forze dei Guardiani della Rivoluzione hanno lanciato un attacco con droni contro Israele. È la prima conferma da parte di Teheran da quando è partito l’attacco. L’account X della Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, ha ripubblicato un video del suo discorso pronunciato in occasione dell’Eid al-Fitr, la festa di fine Ramadan, in cui annunciava che «il regime malvagio» sarebbe stato “punito” per l’attacco al consolato iraniano a Damasco.

Cosa sono i droni Shahed

L’HESA Shahed 136 (letteralmente “testimone”) è un drone suicida progettato dall’azienda aeronautica iraniana Shahed e costruito dalla Iran Aircraft Manufacturing Industries Corporation (HESA). In servizio dal 2021, quest’arma, nota anche con il nome russo Geran-2, è stata progettata per colpire bersagli a terra, eludendo le difese aeree, in un raggio di circa 2500 chilometri dal sito di lancio. Si ritiene che gli Shahed 136 siano stati schierati per la prima volta in un teatro di guerra nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi, tuttavia il loro impiego più massiccio è stato quello effettuato dalle forze terrestri russe durante l’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio del 2022. In tutto, il velivolo è lungo circa 3,5 metri, mentre la sua apertura alare arriva a 2,5 metri nella parte posteriore. Pesante circa 200 chili, di cui 50 costituiti dall’esplosivo trasportato, lo Shahed 136 è in grado di volare per 2500 chilometri a una velocità massima di 185 chilometri orari.

Tajani: “Seguiamo con attenzione”

“Seguiamo con attenzione e preoccupazione quanto sta accedendo in Medio Oriente. Sono in costante contatto con le Ambasciate d’Italia a Tel Aviv e a Teheran. Sentiti il Presidente del Consiglio e il Ministro della Difesa, il Governo è pronto a gestire qualsiasi tipo di scenario”. Così su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani reagendo alla notizia del lancio di decine di droni dall’Iran verso Israele.