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Il grande cuore di Nadia Toffa continua a battere: apre la Fondazione in aiuto ai più deboli

Nasce la Fondazione Nadia Toffa in memoria della giornalista scomparsa il 13 agosto 2019. Diventata simbolo di lotta contro la grave malattia che l’ha portata via, nel nome di Nadia l’associazione vuole portare avanti il suo entusiasmo e il coraggio da infondere in tutti quelli che soffrono.
Il ciuffo biondo di Nadia con il suo grande sorriso campeggiano nel logo dell’associazione. “Questa la sua immagine – scrive l’associazione su Facebook – fortemente voluta da tutta la famiglia perché celebra nelle forme e nei colori il sorriso e l’entusiasmo di Nadia. La Fondazione ha lo scopo di dare un aiuto concreto a chi ogni giorno lavora per migliorare la salute e la vita delle persone più deboli e indifese, perseguendo i valori di solidarietà e ricerca della verità di cui Nadia è sempre stata simbolo e per i quali si è battuta in vita”.
Nadia Toffa, nata a Brescia nel ’79, inviata e conduttrice della trasmissione Le Iene, per anni ha condotto inchieste coraggiose su temi difficili e scabrosi, senza mai tirarsi indietro. Famose le puntate dedicate alle truffe compiute ai danni del servizio sanitario nazionale, alla proliferazione delle slot machine, allo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania per mano della camorra, al crescente tasso di tumori nel “triangolo della morte” tra Napoli e Caserta e nella “terra dei veleni” a Crotone, alla prostituzione minorile.
Nel 2015 ha vinto il premio Ischia Internazionale di Giornalismo come migliore giornalista televisiva. Ha pubblicato nel 2014 il libro “Quando il gioco si fa duro” (Rizzoli), sul fenomeno dell’azzardopatia in Italia, e nel 2018 “Fiorire d’inverno” (Mondadori), sulla sua malattia.
Dal 2017 lottava con il cancro non nascondendo la malattia, anzi raccontandola come “occasione di rinascita” e motivo di speranza, infondendo coraggio a tanti malati. A poco più di un mese dalla sua morte, a seguito di una petizione online che ha raccolto più di centomila firme, è stato deciso che il reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto porterà il suo nome.
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