Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko non appare in pubblico da quasi una settimana, facendo aumentare i sospetti su una sua possibile malattia. Dopo essere clamorosamente mancato alle celebrazioni a Mosca per la vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania, ieri non si è presentato infatti a una cerimonia a Minsk che celebrava l’anniversario del Giorno della Vittoria, evento cui lui aveva sempre partecipato: è stato così il primo ministro Roman Golovchenk a leggere un suo messaggio.

Un’emittente di opposizione, Euroradio, sostiene che è stato portato in una clinica di lusso a Minsk.

L’ufficio di Lukashenko ha rifiutato di commentare, mentre alcuni media russi hanno parlato della sua salute, cosa rara per i leader della Russia e dei suoi alleati. Lukashenko governa la Bielorussia dal 1994 col pugno di ferro, reprimendo proteste e media dissidenti, e ha ricevuto il sostegno del leader russo Vladimir Putin nell’oppressione delle proteste e nell’invasione russa dell’Ucraina.

Giornalista, genovese di nascita e toscano di adozione, romano dai tempi del referendum costituzionale del 2016, fondatore e poi a lungo direttore di Gay.it, è esperto di digitale e social media. È stato anche responsabile della comunicazione digitale del Partito Democratico e di Italia Viva