La sentenza Usa
Il Parlamento Ue “risponde” alla Corte Suprema: l’aborto è un diritto fondamentale
Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione (324 sì, 155 no, 38 astenuti) che chiede di inserire il diritto all’aborto nella Carta fondamentale dei diritti Ue. L’iniziativa, che non ha valore vincolante, nasce in contrapposizione alla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha cancellato la precedente sentenza Roe vs Wade che nel 1973 aveva legalizzato l’aborto a livello federale. Hanno votato a favore Socialisti e Democratici (tra cui tutta la delegazione del Pd), i Verdi e la Sinistra unitaria. Hanno votato contro i Conservatori (tra cui la delegazione di FdI), la destra euroscettica (tra cui la Lega, tranne un voto a favore). Il Ppe, invece, si è diviso. Compatta per il no alla risoluzione Forza Italia (tranne uno).
“Si tratta di una risposta finalmente positiva del Parlamento europeo all’appello promosso dalle associazioni femministe italiane ed europee e di un importante segnale di solidarietà nei confronti delle donne americane e di chi si batte per la salvaguardia del diritto a un accesso sicuro all’interruzione di gravidanza – commenta la presidente della Casa Internazionale delle Donne di Roma, Maura Cossutta -. Già il 9 giugno un’altra risoluzione aveva chiesto agli Stati membri un impegno per contrastare le limitazioni all’accesso all’interruzione di gravidanza, a partire dall’obiezione di coscienza. Atti che sono in linea con quanto richiesto dalle associazioni per i diritti delle donne in Italia e in Europa”.
Gli eurodeputati chiedono una modifica dell’articolo 7 della Carta dei diritti, allegata ai Trattati Ue, inserendo la frase “ogni persona ha diritto all’aborto sicuro e legale”. Ieri a Roma con un presidio a piazza dell’Esquilino Non Una Di Meno e Women’s March Rome hanno manifestato solidarietà con le donne Usa e contro l’obiezione di coscienza: “Non torneremo indietro”. Nei prossimi giorni manifestazioni in tutta Italia in difesa dell’interruzione volontaria di gravidanza.
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