Pubblichiamo la replica dell’amministratore delegato della “Stretto di Messina” Pietro Ciucci, che risponde all’articolo di Giovanni Pizzo “Sicilia, l’isolata isola immobile” in pagina ieri, 12 giugno, sulle colonne di questo giornale.

Tutte le opinioni sono rispettabili, l’importante è che si basino su dati certi. Passando in rassegna alcune affermazioni riportate nell’articolo “Sicilia, l’isolata isola immobile è doveroso sottolineare alcuni punti: l’analisi costi benefici, a fronte di un costo investimento di 13.5 miliardi, ha mostrato che la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina contribuisce in maniera molto significativa al miglioramento del benessere collettivo, apportando significativi benefici netti alla collettività nazionale, migliorando sia gli espetti economici sia quelli ambientali. Il Valore Attuale Netto Economico è di 3.9 miliardi di euro e il Tasso interno di rendimento economico è del 4.5%.

Il Ponte è già un’opera europea. È una tessera fondamentale del mosaico trasportistico nazionale ed europeo delle reti TEN-T nell’ambito del corridoio HelsinkiPalermo che rende sostenibile il prolungamento del sistema di alta velocità/capacità ferroviaria in Calabria e in Sicilia. Le “centinaia di osservazioni tecniche”, alle quali la Società risponderà entro il prossimo 12 settembre, sono richieste di integrazioni e chiarimenti, espresse secondo quanto previsto dalle procedure in corso e sono da confrontare con l’entità e la complessità dell’Opera, con oltre 10 mila elaborati che fanno parte del progetto definitivo. La validità del progetto non viene messa in discussione, tantomeno l’elevatissimo livello scientifico e ingegneristico degli studi condotti. I materiali e le tecnologie costruttive esistono e sono diffusamente utilizzate nelle costruzioni di ponti in tutto il mondo. Eurolink sta lavorando quotidianamente con grande impegno insieme alla Stretto di Messina. Non c’è solo il Ponte.

L’Opera si inserisce in un contesto di sviluppo infrastrutturale più ampio che mira a potenziare la rete dei trasporti a beneficio dell’Italia. Un piano, quello del Ministero delle Infrastrutture, senza precedenti che al 2030 prevede opere per circa 70 miliardi tra Sicilia e Calabria che daranno vita ad un sistema di trasporti sostenibile, sia in termini di rilancio economico che sociale delle due regioni. Il ponte non è altro che lo strumento che ha il compito di dare continuità al sistema stradale e ferroviario delle due regioni e al tempo stesso di valorizzarne la portualità. Entro fine anno è prevista l’approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS e l’avvio fase realizzativa. Nel 2032 quando sarà aperto a treni e auto 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, sarà la migliore risposta alla domanda di un più efficiente e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia, la Calabria e il resto del continente.

Pietro Ciucci

Autore