Stampare moneta ed emettere titoli di Stato italiani con tassi più vantaggiosi. È la ricetta proposta dal leader della Lega Matteo Salvini alla crisi economica generata da quella sanitaria. In un’intervista a Marco Cremonesi pubblicata sul Corriere della Sera, l’ex ministro dell’Interno critica l’ultimo dpcm del governo, quello che anticipa 400 milioni di euro ai Comuni per buoni spesa e generi alimentari da destinare alle famiglie più bisognose.

“I soldi annunciati – dice il segretario del Carroccio – sono quelli che già facevano parte dei bilanci, e che i Comuni stavano usando per altro. Se ascoltando la televisione al sabato sera, uno si sente dire che ci saranno i buoni per la spesa, le bollette e quant’altro, magari s’ingenerano aspettative a cui poi difficile dare seguito”. Per Salvini i 400 milioni sono insufficienti a rispondere alle richieste dei territori. “Ci sono sindaci  – spiega -che mi scrivono, preoccupatissimi: non abbiamo una lira, non abbiamo personale… I 400 milioni, quanto sono a persona: 6 euro?”. La cifra data dall’ex vicepremier è il risultato della divisione dello stanziamento del governo per tutti gli abitanti. Eppure lo stesso premier Conte ieri in conferenza stampa ha spiegato che questo sussidio è riservato solo alle famiglie in difficoltà.

La soluzione allora è una ricetta vecchia ma impraticabile per il nostro Paese: stampare moneta. “La Svizzera, compilando un foglio, ti mette a disposizione fino a 500mila euro, la Gran Bretagna ti garantisce fino all’80% dello stipendio, gli Usa destinano fino a 2.000 euro a famiglia. Loro possono farlo. Noi no, perché abbiamo l’euro. E, mi faccia dire, anche questa Europa”. E proprio l’Unione è accusata da Salvini di bloccare uno strumento finanziario utile per la ripresa: “Un’emissione di titoli italiani con un tasso di vantaggio. Oggi, l’Ue non lo permette. Ma a fronte di un Ue che ti lascia da solo, di una Germania che ti mette le dita negli occhi e di un Consiglio che quando scoppia un incendio ti dice “vediamo tra 15 giorni”, che cosa si deve fare?”.

Al governo italiano, invece, la Lega chiede di garantire la cassa integrazione per i lavoratori. “Se il governo – dice Salvini – non impone che siano le banche, con la garanzia dello Stato, ad accreditare subito le casse integrazioni sui conti dei cittadini, diventa un problema serissimo. Anche i sindaci, preferirebbero di gran lunga che lo stato garantisse per i debiti dei comuni. Allora sì che si libererebbero grandissime risorse per affrontare l’emergenza. Quella sanitaria e quella economica”.

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