L’ottimismo di Mario Draghi dal palco del Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini non è stato recepito dai mercati. Le parole del presidente del Consiglio sull’Italia “grande Paese” che ha “tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti”, ma soprattutto sul prossimo governo che “di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili”, non hanno fatto breccia.

Il segnale arriva da Londra, dall’autorevole quotidiano Financial Times che oggi apre l’edizione online del giornale sull’allarme internazionale che coinvolge il nostro paese. Gli hedge fund, i fondi speculativi privati, stanno facendo la più grande scommessa contro il debito pubblico italiano dal 2008, l’anno della grande crisi finanziaria provocata dalla bolla immobiliare americana e dalla conseguente crisi dei subprime, che scatenò il fallimento di diverse grandi banche e una recessione globale.

Il quotidiano di Londra scrive che la scommessa contro l’Italia nasce dai timori dei mercati per le turbolenze politiche a Roma e la dipendenza del Paese dalle importazioni di gas russe. Così il valore totale delle obbligazioni italiane per scommettere su un calo dei prezzi ha raggiunto il livello più alto da gennaio 2008 in questo mese, per un totale secondo i dati di S&P Global Market Intelligence di 39 miliardi di euro.

Nell’articolo si legge anche l’opinione di Mark Dowding, chief investment officer di BlueBay Asset Management, che gestisce circa 106 miliardi di dollari asset. Secondo Downing l’Italia “è il Paese più esposto ai prezzi del gas e la partita politica è impegnativa”. Per questo il suo hedge fund, scrive il Financial Times, sta vendendo allo scoperto obbligazioni italiane a 10 anni utilizzando derivati.

L’Italia sconta nelle valutazioni dei fondi internazionali il combinato disposto del caos sul gas russo, con l’embargo che secondo l’Fmi (il Fondo monetario internazionale) avrebbe portato a una contrazione economica di oltre il 5% in Italia e in altri tre Paesi europei, a meno che altre nazioni non condividano le proprie forniture, e della recente decisione della Bce di sciogliere i suoi programmi di stimolo, aumentando i tassi di interesse e interrompendo gli acquisti di obbligazioni che hanno sostenuto il vasto mercato del debito del Paese.

Avatar photo

Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.