Gravissimi altri due coetanei
Karim, il baby calciatore morto al primo ritiro. L’ipotesi scorciatoia, papà sconvolto: “Come è precipitato?”

Era il suo primo ritiro con la polisportiva dove giocava a calcio. Dalla gioia al dramma, è la storia di Karim Damir, il ragazzino di 14 anni morto domenica 5 settembre nel corso di una escursione in montagna nel Canton Ticino, in Svizzera. Era insieme ai compagni della polisportiva della Virtus Bisuschio, comune del Varesotto, quando sarebbe precipitato per quasi centro metri. Nella caduta è stato coinvolto anche un coetaneo, adesso ricoverato in gravi condizioni, insieme ad un altro 14enne svizzero, all’ospedale di Lugano.
Una incidente che ha ancora diversi aspetti da chiarire. A chiedere di far luce quanto prima sulla morte di Karim, è il papà Yaunaus Damir, di origini marocchine ma residente in Lombardia da decenni dove lavora come operaio in una società ecologica. Intervistato dal Tg1, l’uomo vuole sapere cosa è successo al figlio: “Non sappiamo niente, solo che è morto. Oggi è prevista una Tac, domani l’autopsia, poi al pomeriggio possiamo vederlo”. Poi ribadisce: “Vogliamo sapere cosa è accaduto, la dinamica“.
Il Ministero Pubblico di Lugano (Svizzera) ha aperto un’inchiesta sull’incidente avvenuto sulle montagne di Blenio e che ha provocato anche il grave ferimento di altri due ragazzini di 14 e 15 anni, rispettivamente di Induno Olona (Varese) e Mendrisio (Svizzera). Nella caduta, il giovane ha travolto anche l’amico che è precipitato poco più sotto. Il terzo ragazzo, il 14enne svizzero, ha cercato di soccorrere entrambi ma e precipitato per diversi metri anche lui.
Sono stati sentiti alcuni testimoni che hanno assistito alla tragedia, “anche se sappiamo che i ragazzi che hanno assistito alla scena sono ancora sotto choc e non riescono a parlare” spiega il papà di Karim. Sempre secondo elvetica Rsi, il gruppo stava scendendo “da una traccia non demarcata”, una sorta di strada direttissima per scendere a valle, una scorciatoia, più che un sentiero, addirittura tolta dalle cartine per evitare che qualcuno possa avventurarsi.
Karim si trovava nel Canton Ticino insieme alla polisportiva e ad altri venti coetanei per un mini-ritiro di pochi giorni, organizzato dalla società ogni anno. Karim, così come i suoi fratelli, frequentava anche l’oratorio. “Qui a Bisuschio ci conosciamo tutti, una tragedia che ci sconvolge come se fosse successo a uno dei nostri figli o nipoti, la famiglia e’ qui da decenni, una bellissima famiglia” commenta il sindaco di Roberto Resteghini. La Polizia Cantonale sta lavorando per “ricostruire l’accaduto, gli accompagnatori sono ancora in Svizzera a disposizione delle autorita’”, mentre “i titolari della società, sconvolti per l’accaduto, si sono messi a disposizione”, ha aggiunto Resteghini. La famiglia di Karim, padre operaio in una società ecologica, mamma casalinga e una sorella maggiore, “vive qui a Bisuschio da decenni, i ragazzi si sono sempre distinti per impegno, educazione e gentilezza. Siamo a disposizione della famiglia per qualunque esigenza, tutta la comunità le è vicina”.
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