Continua il trend positivo
La crescita record contagia tutti, Wall Street crede nella ripresa
L’economia statunitense è entrata nel nuovo anno con un forte slancio. La ripresa degli ultimi mesi fa del 2021 l’anno in cui la crescita del Pil è stata più veloce dal 1984, quando l’inquilino della Casa Bianca era Ronald Reagan. Quali saranno dunque le sfide dell’anno appena iniziato? «La pandemia rimane il singolo più grande potenziale perturbatore dell’economia nazionale e globale», dice alla Cnn Joe Brusuelas, capo economista di Rsm, una società globale di revisione. Il rischio maggiore è che emerga una variante ancora più minacciosa, con sintomi più gravi, capace di eludere i vaccini e i richiami. Ma Wall Street non sembra turbata da questi rischi. A giudicare dai massimi record nel mercato azionario, gli investitori scommettono che né Omicron né un’altra variante si dimostreranno problematici.
Altra grande sfida: la rottura o i ritardi delle catene di approvvigionamento. All’inizio del 2021 la variante Delta aveva scaricato un’enorme pressione sulle supply chain: le malattie dei lavoratori, le restrizioni sanitarie, l’intasamento dei porti e i blocchi dei trasporti hanno rallentato i commerci. I nuovi colli di bottiglia che si creano nelle attività economiche a causa del Covid, limitando l’offerta, possono alzare ulteriormente i prezzi. Negli Usa, i prezzi al consumo sono aumentati a novembre al ritmo più veloce degli ultimi 39 anni. Il costo della vita è salito per molte famiglie. I prezzi elevati dell’energia sono al centro del picco di inflazione, in particolare quelli dei carburanti.
Nel frattempo, dopo quasi due anni di supporto senza precedenti per fronteggiare la crisi economica provocata dalla pandemia, la Federal Reserve si prepara a frenare. Nel tentativo di combattere l’inflazione, la Fed porrà fine al suo programma di stimolo all’acquisto di obbligazioni intorno a marzo e ha previsto tre aumenti dei tassi di interesse per il prossimo anno. In presenza di una ripresa forte, l’economia dovrebbe essere in grado di assorbire i rialzi dei tassi senza ripercussioni negative. I mercati mostrano fiducia nelle capacità della Fed di uscire dall’emergenza senza effetti collaterali dannosi.
Infine, il 2022 sarà l’anno in cui l’amministrazione federale ridurrà drasticamente gli stimoli economici dopo aver fornito quasi sei trilioni di dollari di aiuti contro la crisi durante i primi due anni della pandemia. Per il resto, gli americani – e non solo loro – sperano nella parabola discendente di Omicron.
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