Da prima a terza nel giro di una settimana ma la propaganda di Marine Le Pen non si ferma nemmeno dopo la debacle di queste ore. Per la leader di Rassemblement National il risultato del secondo turno delle elezioni legislative francesi vede, a detta sua, “la marea continuare a salire, la nostra vittoria è solo rimandata”. In un’intervista a Tf1, Le Pen sottolinea che il suo “è il primo partito di Francia” per poi spiegare di aver “troppa esperienza per essere delusa da un risultato in cui raddoppiamo il nostro numero di deputati”.

Dal boom alle Europee alla debacle del secondo turno

Dopo il successo alle elezioni Europee del suo Rassemblement National che ha doppiato i voti presi dal partito del presidente della Repubblica Emmanuel Macron, con quest’ultimo che ha convocato le elezioni legislative di fine giugno e inizio luglio, Le Pen era prima dopo il voto del 30 giugno scorso con il 33% dei voti (28% il Nuovo Fronte Popolare, alleanza di sinistra, mentre la coalizione Ensemble pour la République di Macron ha raggiunto il 20,83%). Sette giorni dopo le proiezioni danno il suo Rassemblement National terzo dietro il Nuovo Fronte Popolare e la coalizione centrista e riformista di Macron. In ballo ci sono i 577 seggi del Parlamento che, in attesa dei dati ufficiali, non vede alcuna coalizione o partito arrivare alla maggioranza di 289 seggi.

Mbappè e Putin

Premessa doverosa per pesare le parole della leader del partito di estrema destra che nel giro di 30 giorni ha visto si aumentare deputati ed eurodeputati ma allo stesso tempo si è ritrovata ancora una volta all’opposizione dopo colazioni di partiti e appelli di personalità note a livello internazionale (basti pensare alla discesa in campo, politicamente parlando, del fuoriclasse della Nazionale di calcio Kylian Mbappé). Intese volte a frenare la marea nera che spaventava l’instabilità non solo francese ma europea e strizzava l’occhio a dittatori come Vladimir Putin. 

Bardella contro gli estremisti…

La propaganda dei Le Pen viene seguita, per filo e per segno, dal suo figlioccio politico Jordan Bardella che sottolinea come “il Rn raggiunge il risultato più importante di tutta la sua storia” scaricando la colpa del mancato successo sugli “accordi elettorali pericolosi” che “privano i francesi di una politica di risanamento”. Epica la chiusura contro gli estremisti: “Questa sera i loro accordi elettorali gettano la Francia nelle braccia dell’estrema sinistra di Melenchon”.

Le favole della nipote

Il capolavoro finale, con tanto di teoria del complotto, va però a Marion Marechal, nipote di Marine Le Pen, riavvicinatasi alla zia dopo il successo delle Europee. Secondo Marechal quello che è emerso dal secondo turno “è un dramma” perché la nuova Assemblea nazionale “non è veramente rappresentativa di quello che pensano i francesi” che, ha precisato, sono “in maggioranza di destra”.

 

 

Redazione

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