Massimiliano Di Caprio si è scusato dopo le frasi orribili e omofobe pronunciate a pochi giorni dal Pride che ha riempito le strade di Napoli lo scorso weekend. Il proprietario della pizzeriaDal Presidente” di via dei Tribunali aveva pubblicato una stories sui social dove si scagliava contro il mondo Lgbt, con parole raccapriccianti, primitive e offensive. Parole disgustose, che il Riformista condanna da sempre perché contronatura e contro la sua linea e le sue battaglie.

Parole che hanno indignato e scatenato reazioni trasversali e non solo delle associazioni a difesa dei diritti Lgbt. Ma una cosa è prendere le distanze e condannare quanto detto da Di Caprio che prima di chiedere scusa ha provato ad argomentare il suo pensiero assai contorto asserendo di avere “tanti amici gay“, un’altra è invece scatenare un vero e proprio shit storm che va a colpire non l’uomo in questione ma un’attività storica e i suoi lavoratori.

Distruggere la pagina di Trip Advisor con recensioni fake, volte a denigrare il lavoro di donne e uomini che hanno come unica colpa quella di essere dipendenti di Di Caprio, è ridicolo e controproducente. Tra l’altro delle centinaia di recensioni negative arrivate negli ultimi giorni, la maggior parte sono state bloccate dopo poche ore perché fatte da clienti immaginari, che mai hanno assaggiato la cucina. Restano però i like alle recensioni negative fatte prima delle frasi omofobe vomitate da Di Caprio. Like che incidono sull’algoritmo di Trip Advisor, facendo così retrocedere nelle ricerche la storica pizzeria napoletana creata nel Duemila dal pizzaiolo Ernesto Cacialli e passata solo negli ultimi anni sotto la gestione di Di Caprio.

Vendicarsi di per sé già è sbagliato. Farlo poi andando a infangare il lavoro di persone che con questa storia non hanno nulla a che vedere è diabolico. Masse di utenti social che, come pecore, hanno seguito gli inviti dei Masaniello di turno che vivono di odio e magre soddisfazioni.

Il Riformista è esperto di gogna social perché spesso viene attaccato per le sue posizione. E’ di queste ore l’ultimo shit storm nei confronti del direttore Piero Sansonetticolpevole” di aver espresso un pensiero controcorrente sulla condanna all’ergastolo (argomentata dopo un tweet) dei fratelli Bianchi per l’omicidio di Willy. Per i giustizialisti social capitanati da influencer e giornalisti alla costante ricerca di visibilità, che li spinge a dipendere quotidianamente dai temi ‘topic‘ della giornata, è stato deriso e offeso per un’opinione garantista (lui lo è da sempre, qualcuno si diletta a farlo solo la domenica…). Leoni da tastiera che vivono di questo: aspettare un passo falso, un pensiero diverso dalla massa, per scatenare la tempesta di merda (è la traduzione!). Contenti loro.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.