L'intervento del Presidente della Repubblica
Mattarella blocca i sovranisti: “Nessuno ce la fa da solo”
«In Europa ci sono due tipi di Paesi: quelli piccoli e quelli che non sanno ancora di essere piccoli. Richiedono integrazione tutte le sfide più importanti che abbiamo di fronte, e nessun Paese, anche il più forte politicamente ed economicamente può affrontarle da solo. Serve un’azione comune azione nell’ambito continentale. Questo è il nostro compito oggi». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università dell’Insubria, a Varese. «Nell’Unione Europea – ha aggiunto il capo dello Stato – l’integrazione va costruita con impegno, continuamente, giorno per giorno, non soltanto perché tuttora sia incompleta, ma anche perché mutano le condizioni».
E citando le parole del grande pensatore olandese, Johan Huizinga, Mattarella ha aggiunto: «Nel libro “La crisi della civiltà” fa una affermazione profetica, nel ‘35, immagina che l’Europa possa essere travolta da un’ondata di follia irrazionale e che questa ondata di follia avesse lasciato l’Europa prostrata. Esattamente quello che è avvenuto dopo qualche anno ma aggiungeva che da un lato vedeva segni di resistenza e considerava ottimisti non coloro che ignorano le difficoltà ma chi, nonostante le difficoltà, non perdeva la speranza anche quando tutto sembrava senza via di uscita, e sottolineava che la via di uscita era l’improbabile e la via d’uscita è l’improbabile». «Ed era improbabile – ha continuato – che i popoli europei, dopo una guerra sanguinosa, fratricida, anziché pensare alla successiva guerra, come era avvenuto alla fine della prima guerra mondiale, decidessero di superare tutto questo e mettere in comune il proprio futuro”, ha proseguito Mattarella.
© Riproduzione riservata








