Il giurì d’onore che Giuseppe Conte ha chiesto alla Camera sulle parole pronunciate da Giorgia Meloni in relazione al Mes è cosa fatta. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana lo annuncia ai giornalisti parlamentari, che incontra per gli auguri di Natale, proprio mentre la comunicazione formale della costituzione della speciale commissione veniva data nell’Aula di Montecitorio.

Il giurì d’onore presieduto da Giorgio Mulè

“Ho assunto una decisione qualche giorno fa. Si farà. Lo presiederà Giorgio Mulè ed auspico che si possa dirimere la questione”, dice Fontana riscuotendo il plauso del leader del M5S che definisce la decisione come “una scelta doverosa ed apprezzabile.”

Il giurì d’onore dovrà esprimersi entro il 4 febbraio

La speciale commissione sarà composta dai deputati Vaccari (Pd), Colucci (Nm), Zaratti (Avs) e Cecchetti (Lega). Dovrà esprimersi, in Aula, entro il prossimo 4 febbraio. Ma gli auguri natalizi rappresentano per Fontana anche l’occasione per fare il punto sulle riforme: tanto quella del premierato quanto quella dei regolamenti parlamentari.

“Quando si fa una riforma costituzionale – sostiene – il principio è costituito dall’obiettivo di avere la maggiore condivisione possibile tra le forze politiche visto che si cambiano le regole. Il che non vuol dire paralizzarsi. E’ assolutamente importante che ci siano i tempi di discussione dovuti a una discussione così importante e che la maggioranza sia più ampia possibile”, rileva.

Discorso analogo anche per la riforma del regolamento interno di Montecitorio, su cui ancora non si è giunti al via libera ad oltre un anno dall’inizio della prima legislatura dopo il taglio dei parlamentari. “Quando si parla di riformare i regolamenti – riflette Fontana – si deve fare qualcosa di equilibrato. Serve una ampia condivisione e per questo serve del tempo. Ci sono delle cose su cui c’è una ampia convergenza ed altre su cui si sta discutendo. Deve esserci sempre equilibrio nei poteri e nelle cose che si possono fare in maggioranza ed opposizione. Darò tutto il tempo che serve perchè si trovi l’equilibrio per un regolamento che consenta di snellire e accelerare i lavori, per garantire una democrazia decidente”, promette.

Diverso il discorso sui decreti legge, “nervo scoperto” nei rapporti tra il Parlamento ed il governo che viene accusato di abusare di questo strumento come del ricorso alla questione di fiducia. “Abbiamo sempre cercato di dialogare con il governo sulla possibilità di non ricorrere ai decreti legge, cosa che non ci piace particolarmente, avendo anche una buona prospettiva di tempistica. Cerchiamo di far sì che la tendenza del ricorso ai dl non solo si fermi ma sia invertita”, dice Fontana, auspicando che nella bozza di riforma del regolamento della Camera “si lavori per dare la possibilità di evitare i Decreti. Ne sono stati fatti tanti. Mi impegno perchè il ricorso a questo strumento venga ridotto anche se la mia è solo una moral suasion”.

 

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