Anche lui nacque il mito della saga
Morto a 102 anni Afro Bettati, il vero “Peppone” sindaco di Brescello e di don Camillo: per i film sfidò anche il Pci
L’Italia eternamene divisa tra i “don Camillo e Peppone” perde il suo vero Peppone. A 102 anni si è spento Afro Bettati, sindaco di Brescello dal 1951 al 1970, il paesino nella provincia di Reggio Emilia che ospitò le riprese dei film della saga di “Don Camillo”, le pellicole iconiche tratte dai racconti di Giovannino Guareschi.
Bettati, scomparso nella giornata di mercoledì, fu protagonista e regista dell’accoglienza della troupe della Cineriz con le sue decine di lavoratori, fra cast e personale di ripresa. Celebre il manifesto-appello che fece affiggere il 3 settembre sui muri del paese, invitando la popolazione a dare il meglio di sé nei confronti degli ospiti di rango internazionale.
Come ricorda l’attuale primo cittadino di Brescello Elena Benassi, che in occasione del suo 100esimo compleanno gli consegnò una targa in suo onore, “la memoria ancora gli consentiva di ritornare a quegli anni in cui le troupes cinematografiche cambiarono per sempre la storia di Brescello”.
Esponente socialista “nenniano”, Bettati era stato militare a Zara, poi internato in un lager nazista proprio per il suo impegno nel Partito socialista.
Tornò a casa nel ’46 e di fronte alle difficoltà della ripresa del dopoguerra, su invito di uno zio, lo raggiunse in Algeria, nei dintorni di Orano. Qui, lavorò duramente e, dopo qualche anno, rientrò a Brescello, di cui fu sindaco dal 1951 al 1970.
“La sua dedizione al bene della comunità ha fatto rivivere Brescello dopo la tragedia della guerra, assicurandole prosperità e progresso – le parole della sindaca nel ricordare il suo illustre predecessore – La difesa del territorio dopo l’alluvione del 1951, la realizzazione di importanti infrastrutture pubbliche, la promozione di Brescello attraverso il cinema, lo hanno visto protagonista. A lui la riconoscenza per questa preziosa eredità ed il pensiero commosso di una comunità intera che si stringe attorno alla famiglia in questo triste momento”.
Del Peppone del film Bettati aveva poco, anzi: da giovane sindaco sfidò l’opposizione dei dirigenti locali del Partito comunista e dei sindacalisti della Cgil, contrari all’iniziativa del film.
In una intervista alla ‘Gazzetta della piazza’ per i 70 anni del primo ciak, lo storico sindaco di Brescello raccontava così quei tempi: “Prima sono venuti a fare le ispezioni perché Guareschi voleva che il cinema venisse nelle sue parti, poi quando il regista Julien Duvivier vide Bresciello disse: Ici, ici! (“qui, qui!” ndr). Ci sono state fermentazioni politiche: in un primo momento abbiamo dato il benvenuto a tutta la troupe poi è successo che la Cgil e il Partito comunista” si opposero.
“Si vociferava, poi la protesta: non mungevano più le vacche a San Giorgio“, uno sciopero dei contadini. “Criticavano, ma io dissi loro: guardate che quando arriva una troupe in un paese è una novità. Allora la politica si scioglie, ci vanno tutti a curiosare, il comunista e il democristiano”, in una sorta di ‘happy ending’ da film.
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