Una violenza inaudita, gratuita, brutale, su un neonato di appena cinque mesi. Schiaffi, pizzichi, manate in faccia perché piangeva, dava fastidio, non stava buono. Azioni violente intervallate da carezze e baci. E’ una vicenda raccapricciante e tutta da ricostruire quella che sta emergendo in questi giorni a Napoli, nel quartiere Pianura, dove una giovane mamma ha denunciato il compagno e papà del piccolo dopo aver appurato, attraverso dei video ottenuti grazie a una telecamere nascosta nella propria abitazione, le violenze che il genitore commetteva sul neonato.

Violenze che la donna ha denunciato alla polizia, per poi diffondere i filmati via whatsapp attraverso parenti e amici. Video che hanno iniziato a girare dal tardo pomeriggio di sabato 6 maggio e che sono stati pubblicati dai media nelle scorse ore, lanciati da alcuni colleghi (tra cui un parlamentare) che, in barba alla carta di Treviso dei giornalisti, hanno diffuso i filmati senza oscurare il volto del piccolo bimbo e quello del genitore, dando il là a una caccia social (e non solo) nei confronti del genitore, che di professione fa il pizzaiolo.

Stando a quanto ricostruito dal Riformista, il neonato già nelle prime settimane di vita era stato portato in ospedale perché la donna aveva riscontrato macchie e lividi sul corpo che, inizialmente, attribuiva a qualche patologia. Dagli accertamenti dei sanitari è emerso tutt’altro: il bambino subiva maltrattamenti e, tra le indiziate, c’era proprio la donna e la sua presunta depressione post parto. 

L’episodio viene segnalato agli assistenti sociali che provano ad approfondire la questione. La donna, tuttavia, lascia l’abitazione dove viveva con il compagno (un uomo sposato e già padre di un altro neonato) e si trasferisce dalla madre. Settimana dopo settimana, consapevole di non essere stata lei a maltrattare il figlioletto, inizia a vedere sempre meno persone. Poi decide di posizionare delle telecamere in casa quando, sporadicamente, si vede con il compagno. Dai filmati emergono scene brutali intervallate da coccole e baci.

Adesso toccherà agli investigatori ricostruire una vicenda intricata e caratterizzata anche dai rapporti di tensione tra i genitori e le rispettive famiglie del piccolo neonato maltrattato, con l’uomo, attualmente sposato e papà di un altro bimbo di pochi mesi, che respinge le accuse di maltrattamenti e punta il dito contro le violenze psicologiche subite dalla compagna.

 

 

 

Avatar photo

Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.