La storia
Patto tra Craxi e Occhetto per un partito di sinistra unico, perché saltò
Giudicai, allora, sbagliato liquidare quel discorso come “desolante”. Ho voluto rileggere oggi la relazione che Craxi espose alla direzione del Psi quel mercoledì 15 aprile 1992. Di tempo ne è trascorso e di cose ne sono successe! Niente è più come allora; dovrei essere al riparo dalle attese e dalle emotività del momento.
Nella relazione di Craxi si delinea un quadro in cui domina la preoccupazione, con accenti anche autocritici, e si prospettano cambiamenti, non continuità. Occhetto esprime irritazione e disappunto per il giudizio sul risultato elettorale del Pds e di Rifondazione (“ci considera esclusivamente come degli sconfitti… appare visibilmente soddisfatto della affermazione di Rifondazione”) e per la mancanza di attenzione alla intervista rilasciata — sottolinea —”proprio alla vigilia della direzione socialista”. Craxi — è vero – nella sua relazione non fa alcun riferimento esplicito all’intervista di Occhetto uscita il giorno prima; ma non fa cenno neppure alle altre varie valutazioni di esponenti o organismi di partito in circolazione; si limita a esporre e motivare giudizi e proposte alla direzione del suo partito.
Il malumore di Occhetto in proposito non sembra perciò fondato. Invece i giudizi sulle performances elettorali del Pds e di Rc hanno davvero una impronta malevola. Craxi ricorre a un artifizio velenoso: confronta il Pds con il Pci e considera Rc come un partito “nuovo”. Per essere obiettivi si deve, però, ricordare che nella riunione del Coordinamento del 9 aprile anche Occhetto era stato molto duro nel giudicare il risultato elettorale del Psi che — aveva detto — “è stato seriamente sconfitto” giungendo a rivendicare per il Pds il “merito” (letteralmente) di questa sconfitta.
Si fosse anche imboccata allora quella strada, sarebbe stato arduo procedere e forse addirittura impossibile completare il cammino. Ma non si può imputare alle parole e ai ragionamenti di Craxi in quel giorno la responsabilità di quel fallimento; un esame obiettivo fa concludere, al contrario, che se mai — in quella occasione egli cercò di ridurre gli attriti e abbassare gli ostacoli.
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