Già da qualche settimana ai cittadini capita di entrare in farmacia e uscire a mani vuote. Intanto le persone a letto con la febbre, per raffreddori o influenze aumentano, e la richiesta di farmaci pure. Cosa sta succedendo? L’aumento della domanda di antibiotici come l’amoxicillina soprattutto nelle formulazioni per i bambini. Un problema non solo italiano ma di tutta Europa.

“Si sta verificando ciò che avevamo anticipato nell’estate scorsa, lanciando l’allarme per un fenomeno che ora ha proporzioni europee – ha detto Andrea Mandelli, Federazione ordini farmacisti italiani – Ciò che avevamo detto, certificato dal presidente dei farmacisti europei Koen Straetmans, è che purtroppo la pandemia in Cina (la Ue dipende per il 90% da molecole e principi attivi per le medicine fabbricati da Pechino), ha aumentato il consumo di farmaci e nel contempo rallentato i processi produttivi. Inoltre, la guerra ha fatto lievitare i costi dell’energia, cosa che si ripercuote anche sulla produzione delle aziende farmaceutiche”.

“Il problema è dovuto, oltre che alla guerra, anche ai lockdown in Cina, che hanno causato problemi di approvvigionamento di blister e contenitori e scatole”, spiega Fabrizio Schirru della Farmacia Morrica di Marano di Napoli. Anche nella sua grande farmacia manca qualche farmaco. “Noi quello che possiamo lo produciamo internamente in laboratorio con la galenica, per le altre cose facciamo un po’ i salti mortali e li cerchiamo in giro. Oppure proponiamo sostituzioni con prodotti simili e analoghi”.

“Per quanto concerne la mia esperienza personale, come farmacista e come segretario Sifap, posso dire che ora i farmaci maggiormente carenti sono i cortisonici per aerosol, anche a uso pediatrico, le cefalosporine a uso orale, in sospensione, alcuni antinfiammatori in compresse o capsule, qualche benzodiazepina orale, persino gli antipiretici in compresse (ma con gli equivalenti si riesce a supplire)”. E ancora: mancano nifedipina in soluzione orale e acetilcisteina in compresse, capsule o sciroppi“, ha detto Marco Fortini, segretario della Sifap, Società italiana farmacisti preparatori, a Repubblica.

Cosa fare dunque se non si trovano i farmaci che si stanno cercando? “Invitiamo i cittadini prima di tutto a fidarsi del farmacisti, che in questi casi sono in grado di consigliare l’equivalente del farmaco o un’alternativa – sottolinea ancora Mandelli –. Inoltre ricordiamo che fare accaparramento di medicine è un danno per tutta la società, quindi meglio acquistare ciò che serve quando serve”.

“Ora abbiamo problemi di forniture soprattutto per i farmaci destinati ai più piccoli – conferma il presidente Fofi – La soluzione di puntare su un equivalente o un’alternativa terapeutica sta funzionando. Certo, problemi ce ne sono: guerra e pandemia non sono ancora finite. Ma con questa consapevolezza stiamo cercando di controllare il problema”. “Intanto l’Unione europea sta ragionando per affrontare queste tematiche in maniera unitaria – conclude Mandelli –. Come si è fatto per l’acquisto dei vaccini: si sta ragionando su uno stock unico europeo”.

Avatar photo

Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.