Politica
Polemica sul Fondo salva stati Ue, Di Maio “no a riforma che ci stritola”, venerdì vertice con Conte

Tensione nella maggioranza sul Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, o meglio il Fondo europeo salva Stati, di cui l’Ue vuole la riforma. Il capo del M5s Luigi Di Maio spiega che il vertice che i parlamentari 5S chiedono non è contro il premier Conte – che respinge le polemiche e punta al rinvio della riforma – ma è giusto fare il punto. Perchè “una riforma del Mes che stritola l’Italia non è fattibile”, spiega. Venerdì ci sarà il vertice di maggioranza sulla riforma del meccanismo di stabilizzazione finanziaria d’Europa.
Dopo l’attacco delle opposizioni e la precisazione di Palazzo Chigi, che ha chiarito che nessun accordo è stato ancora siglato e che le discussioni sono in corso, oggi è sceso in campo anche il Movimento 5 Stelle, chiedendo un vertice di maggioranza sulla questione. “Il Parlamento aveva dato un preciso mandato al Presidente del Consiglio. La discussione sul Mes deve essere trasparente, il Parlamento non può essere tenuto all’oscuro dei progressi nella trattativa e non è accettabile alcuna riforma peggiorativa”, hanno spiegato in una nota i deputati M5S della commissione Finanze. “Oggi è chiaro, invece, che la riforma del Mes sta andando proprio nella direzione che il Parlamento voleva scongiurare. Chiediamo al Capo Politico di far convocare un vertice di maggioranza, perché sul Mes noi non siamo d’accordo”.
Il vertice dovrebbe tenersi venerdì alle 8.30, a Palazzo Chigi, con il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Il 27 novembre, dunque mercoledì della settimana successiva, il responsabile di via XX Settembre riferirà in commissione al Senato. Le fonti assicurano all’Adnkronos che sulla ratifica della revisione del Mes “nulla è stato deciso” a Palazzo Chigi, dunque “non è stata ancora definita” la linea che il governo italiano terrà in sede europea. Per la riforma del Mes – il cosiddetto Fondo salva-Stati che nelle ultime 24 ore ha portato l’opposizione sulle barricate e il M5S a chiedere con urgenza un vertice della maggioranza- serve un via libera unanime al Consiglio Ue di dicembre.
Ieri a tarda serata Palazzo Chigi era dovuto intervenire con una nota per rispondere alle parole di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che accusavano il presidente del Consiglio Giuseppe Conte di avere avallato la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, senza il necessario coinvolgimento del Parlamento. “La sottoscrizione della revisione del Trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) è calendarizzata per dicembre e il ministro Gualtieri ha già chiarito, per iscritto, la sua disponibilità a riferire alle Camere l’avanzamento dei lavori e a illustrare nel dettaglio i contenuti della riforma”, avevano spiegato fonti di Palazzo Chigi ribadendo che la revisione del Trattato “non è stato ancora sottoscritta” e che non c’è stata “nessuna firma né di giorno né di notte”.
Sulla questione, Salvini è tornato a ribattere. “Conte subito in Parlamento a dire la verità, il Sì alla modifica del Mes sarebbe la rovina per milioni di italiani e la fine della sovranità nazionale”, ha scritto su Facebook.
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