Da mesi è il suo è uno dei casi simbolo delle cosiddette porte girevoli, ossia del facile percorso con cui si passa dalla magistratura alla politica e viceversa. Il caso simbolo, sarebbe meglio dire se si considera che lo slogan con cui si è annunciata la riforma del Csm ancora in discussione è proprio «Mai più casi Maresca», come annunciato anche dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia. Sta di fatto che ieri Catello Maresca, il magistrato che fa anche il politico, si è insediato nella Corte d’Appello del tribunale di Campobasso.

Ha dunque di fatto preso servizio nella sezione del distretto giudiziario molisano dove era stato assegnato dal Consiglio superiore della magistratura dopo la sua richiesta di tornare a indossare la toga terminato il periodo di aspettativa legato alla sua candidatura a sindaco di Napoli. Vale, infatti, ripercorrere le tappe della Maresca story. Nella scorsa primavera il nome di Catello Maresca per la corsa a Palazzo San Giacomo ha iniziato a circolare con sempre maggiore insistenza, il magistrato non confermava né smentiva, intanto progettava i dettagli della sua candidatura e continuava a svolgere il suo lavoro di sostituto procuratore generale sempre a Napoli.

Giocando sull’assenza di una formale norma che lo impediva, Maresca è stato sul doppio binario fino alla ufficializzazione della candidatura. Di qui l’aspettativa da magistrato, la mancata elezione a sindaco, il posto conquistato in Consiglio comunale come capo dell’opposizione e, da oggi, l’ingresso con la toga nel Tribunale di Campobasso. Farà quindi il giudice a Campobasso e contemporaneamente il consigliere comunale a Napoli. Tutto grazie alle cosiddette porte girevoli.

Avatar photo

Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).