“Mai più un caso Maresca“. La ministra della Giustizia Marta Cartabia interviene sulla vicenda dell’ex pm anticamorra reintegrato ieri dal Csm in magistratura (farà il giudice a Campobasso) pur ricoprendo il ruolo di consigliere comunale, e capo dell’opposizione, a Napoli.  “La proposta che farò alle forze politiche è che un caso Maresca non possa più accadere. Queste le parole di  Cartabia intervenuta oggi, mercoledì 8 dicembre, ad Atreju, la convention di Fratelli d’Italia in corso a Roma.

“Oggi purtroppo sono circolate, non so sulla base di quali fonti, delle informazioni sbagliate sulla questione del caso Maresca” ha aggiunto la Guardasigilli, ribandendo che “la stella polare della magistratura è la sua indipendenza che deve essere non solo praticata, ma anche percepita” e sottolineando, probabilmente in seguito ai ritardi della riforma della giustizia e della situazione ingarbugliata che si è ritrovata negli uffici di via Arenula, che “se avessi scelto un ministero dove avere una comfort zone non mi sarei seduta al ministero della Giustizia“.

La ministra annuncia poi che stesso “a partire da domani mattina alle 8 ci sarà una consultazione di tutti i gruppi di maggioranza per trovare punti di convergenza” su diversi temi relativi alla giustizia, come le “porte girevoli” toghe-politica e il “sistema elettorale” del Csm.

Riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario che sono “il prossimo imminente appuntamento di riforme” ha assicurato Carabia. “Ho proceduto partendo dell’esistente, mettendo al lavoro una commissione tecnica, ho ascoltato proposte dei gruppi politici e dalla magistratura, cercando un punto percorribile. Io – chiarisce – potrei avere in mente la mia riforma ideale, ma si tratta di trovare una riforma possibile. Mi sono arrivati degli spunti e dei ‘non desiderata‘”.

Sull’abbattimento dei tempi della giustizia “stiamo facendo uno sforzo enorme anche in termini di risorse. La scorsa settimana si sono concluse 8.250 assunzioni di giuristi junior che vanno ad assistere il giudice, lavoriamo sulla digitalizzazione, su risorse aggiuntive di personale e di magistrati. Mai ho pensato che l’abbattimento del 25% in 5 anni si possa raggiungere solo con la riforma del codice di rito, ma servono anche organizzazione e strumenti materiali. Ora il momento è propizio, le risorse ci sono, i nostri cittadini hanno bisogno di avere delle risposte”.

“Sul processo – aggiunge – abbiamo aggiustato la nostra proposta iniziale accogliendo alcune proposte dell’avvocatura“. Sulla sua partecipazione alla convention di Fratelli d’Italia ha sottolineato: “Questa è una terza puntata di un dialogo serrato che si è instaurato con Giorgia Meloni. FdI è l’unico partito di opposizione e quindi ho sentito questo come un atto dovuto perché in una democrazia si dialoga principalmente con l’opposizione”.

Redazione

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