In piazza San Pietro
Preoccupazione per Papa Francesco ‘ancora molto raffreddato’ diserta la lettura della catechesi in Vaticano
Continuano a preoccupare le condizioni di salute di Papa Francesco. che non si sarebbe ancora completamente ristabilito Papa Francesco , rivolgendosi ai 6mila fedeli riuniti in piazza San Pietro, mercoledì mattina ha avvisato che non avrebbe letto la catechesi sull’ultimo dei vizi, “la superbia”.
Le parole di Papa Francesco ai 6mila fedeli in Piazza San Pietro
“Cari fratelli e sorelle, ancora sono raffreddato e non posso leggere bene – ha detto – la catechesi la leggerà un mio aiutante”. Francesco è comunque apparso in discreta forma: prima di prendere posto ha fatto un paio di giri nella piazza a bordo della jeep bianca scoperta insieme ad alcuni bambini.
Papa Francesco affaticato all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024
Il contesto è quello dell’inaugurazione dell’anno giudiziario per il 2024, aula delle Benedizioni con il presidente del Tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone. Papa Francesco è apparso ancora una volta affaticato. Respiro corto e qualche parola di saluto, poi ha lasciato leggere il discorso dal mons. Filippo Ciampanelli. Francesco è in via di ripresa, raffreddato e colpito dall’influenza a cui è seguita la visita di controllo con Tac di due giorni fa al Gemelli sull’isola Tiberina per escludere una polmonite.
Dal Vaticano: “Francesco sta bene, solo influenza”
In Vaticano non ci sono particolari preoccupazioni e martedì pomeriggio il cardinale Pietro Parolin, suo Segretario di Stato aveva rassicurato: “Francesco sta bene. Ha avuto questo episodio influenzale ma si è rimesso e ha ripreso la sua attività normale”. Eppure in via precauzionale sabato scorso aveva annullato tutte le udienze, trattenendo le energie per affacciarsi dalla finestra del Palazzo apostolico domenica, per poi saltarle nuovamente lunedì.
Francesco interrotto da colpi di tosse
“Ringrazio tutti voi, io ho preparato un discorso ma noterete che non sono in grado di leggero per la bronchite”. Interrotto spesso da colpi di tosse. «Occorre coraggio per andare fino in fondo nell’accertamento rigoroso della verità – ha continuato Ciampanelli -, ricordando che fare giustizia è sempre un atto di carità, un’occasione di correzione fraterna che intende aiutare l’altro a riconoscere il suo errore. Questo vale in special modo quando emergono e devono essere sanzionati comportamenti che sono particolarmente gravi e scandalosi, tanto più quando avvengono nell’ambito della comunità cristiana».
L’indirizzo di saluto è stato tenuto invece da Alessandro Diddi, promotore di giustizia vaticano, che ha voluto sottolineare “la credibilità” che la giurisdizione vaticana “ormai da anni” ha saputo conquistare nell’ordinamento internazionale “nonostante la sua non appartenenza all’Unione europea, l’anno appena trascorso – ha aggiunto -, è stato caratterizzato dallo svolgimento di processi importanti, sia nel settore civile, sia nel settore penale”.
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