I commenti
Killeropoli, le reazioni della politica al dossieraggio illecito: “Corpi dello Stato si sono mostrati infedeli”
Proseguono le indagini della Procura di Perugia su Killeropoli, l’inchiesta riguardante presunti atti di dossieraggio illecito e ricatti nei confronti di politici, esponenti delle istituzioni, manager e personaggi famosi. Al centro delle indagini un ufficiale della Guardia di Finanza, che per un lungo periodo ha prestato servizio presso la Direzione nazionale antimafia, messo sotto inchiesta per “accesso abusivo a sistemi informatici”.
Sulla vicenda non mancano i commenti dei principali esponenti dei partiti. In una nota congiunta dei capigruppo di Camera e Senato di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti e Lucio Malan si dichiara: “Mentre assicuriamo di vigilare con la massima attenzione su questo tema, in quanto l’eventuale esistenza di una centrale di dossieraggio lede le liberà fondamenti di tutti i cittadini e condiziona l’esercizio democratico, desideriamo rivolgere la massima solidarietà al ministro Crosetto e a tutte le altre persone coinvolte”, mentre altri parlamentari di FdI ribadiscono la sgradevole sensazione negli ultimi mesi, data dal sospetto sulla circolazione di dossier su esponenti del governo, di cui sono trapelate notizie su alcuni quotidiani.
“È giusto che la magistratura vada a fondo”, precisa Bersani. Sulla stessa linea il presidente del Gruppo Azione-Italia Viva al Senato Enrico Borghi, membro del Copasir in un’intervista a La Stampa: “La vicenda del Dossieraggio politico su cui indaga la procura di Perugia è, per evidenti motivi, una questione di sicurezza nazionale. Il ministro Crosetto ha dichiarato che si voleva condizionare la formazione del governo. È un’accusa pesantissima, che ci riporta alla stagione del tintinnar di sciabole se fosse vera. Ci domandiamo chi e perché avrebbe voluto condizionare la formazione del governo e se è vero, come dice Crosetto, che corpi dello Stato si sono mostrati infedeli. Questi punti devono essere chiariti”. Lo stesso Costa si era esposto già nella giornata di ieri su twitter, tentando di ricostruire la fuga di informazioni: “Le banche, per legge, girano alla Banca d’Italia Segnalazioni Operazioni Sospette, quasi sempre senza conseguenze. Ma sono atti delicatissimi (bonifici, estratti conto). Se escono da una SuperProcura e finiscono sui giornali, come la mettiamo con la storia del ‘bavaglio’? Per questa ragione presenterò un’interrogazione ai ministri dell’Economia e della Giustizia”.
Un intervento in aula confermato anche da Raffaella Paita di Italia viva, ospite stamane ad “Agora’ estate”: “Abbiamo chiesto immediatamente in Aula che ci fosse una informativa del governo perché i fatti sono di particolare gravità e non vanno sottovalutati. L’abbiamo fatto anche in commissione Antimafia, io ho personalmente posto la questione, perché il maresciallo di cui si sta parlando operava nell’ambito dell’Antimafia. C’e’ una interazione anche con questa commissione cosi’ importante che deve essere utilizzata per fare chiarezza”.
Anch’io ho subito la violazione della casella email durante la presidenza del Copasir ne ho fatto oggetto di denuncia alla Procura di Roma”, aveva detto ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in commissione di Vigilanza Rai.
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