Schizzi di fango inaccettabili
Killeropoli, il mondo grigio che mina le istituzioni nella lettera di Crosetto: “Non si faccia finta di non vedere come per il caso Renzi”
Si dice orgoglioso, in quanto uomo delle istituzioni, di far piena luce “sul rischio che soggetti che dovrebbero garantire la normale vita democratica la mettano in pericolo”. A parlare è il Ministro della Difesa Guido Crosetto in una lunga lettera indirizzata al Corsera, nella quale si chiede se sia giusto far finta di nulla quando si vedono pubblicati atti di indagini in corso che gettano schizzi di fango inaccettabili su istituzioni serie come la Dna.
Si tratta di notizie di indagini, nate a seguito di una denuncia di Crosetto alla Procura della Repubblica di Roma del 31 ottobre 2022, che lo riguardano come parte lesa e come oggetto di un’attività illegale. “Sono certo che Perugia procederà spedita a mia tutela, la parte offesa, e del nostro sistema democratico. Potrei finire qui, limitarmi a fare la vittima, ma non è giusto. In primis, perché si tratta di notizie relative a un’inchiesta in corso e trovo molto grave vederle pubblicate sui giornali.”- dice il ministro.
Un atto di una gravità inaudita quello che riguarda le fughe di notizie su attività giudiziarie ancora in corso. E questa volta, specifica Crosetto, la pubblicazione non avviene per far male o attaccare un esponente politico ma, al contrario, per parlare di un fatto gravissimo a suo danno, e lo dico da parte lesa.
In questo caso specifico, poi, la fuga di notizie è ancora più grave. Perché riguarda una vicenda oscura ai danni di un ministro e di un politico, che, se colpito con dossier costruiti ad arte, avrebbe potuto mettere in crisi la nascita dell’intero governo Meloni, fin dal suo esordio. Segnalo anche che non ho mai denunciato la pubblicazione di Sos perché non ne è mai stata pubblicata alcuna che mi riguardasse, ma accessi indebiti a banche dati pubbliche. Non vorrei sia in corso un tentativo di giustificare a posteriori attività illegittime.
Poi il ministro snocciola una serie di domande senza risposta. “Ma perché c’è chi fa uscire ora questa notizia? Ho un sospetto grave: non è che qualcuno vuole alzare polveroni per nascondere la verità? Chi sta cercando di precostituirsi delle difese? Come funziona il circuito dei dossier nel rapporto con chi, poi, li rende pubblici? E le fughe di notizie di indagini coperte dal segreto? Chi li fa uscire, con quali logiche, quali obiettivi? Li usa a vantaggio di un singolo o per un gruppo? Gratuitamente o per lucro?”
Fino all’ultima questione, la più delicata: “Pubblici ufficiali, pagati dai contribuenti, diffondono indagini costruite ad arte, per infangare o procurare effetti e danni politici? Ho lasciato per ultima la domanda più grave: perché colpire anche la Dna, il più alto baluardo morale contro la criminalità organizzata? Cui prodest? Non certo alla magistratura onesta che, con coraggio, lavora per difendere ognuno di noi.”
E il timore principale di Crosetto è che dietro questa gravissima vicenda, ci possa essere un mondo grigio, un porto delle nebbie, che sarebbe interesse nazionale disvelare. Ho dunque deciso di sporgere una nuova denuncia per violazione del segreto istruttorio, al fine di aiutare il lavoro dei magistrati e di ottenere la verità su una vicenda inquietante, ma anche a tutela dell’indagato stesso, l’ufficiale della Guardia di finanza. Perché io tutelo anche chi ha, magari, cercato di infangarmi, non so per quale motivo. Dell’ufficiale è data una descrizione che consente di identificarlo facilmente. Io sono garantista sempre, anche verso chi potrebbe essere imputato di volermi fare male senza ragione o commettere reati contro di me. Per me, ogni cittadino è innocente per tre gradi di giudizio. Ma ci sono molte cose strane, in questa vicenda, rimasta riservata, come dovrebbe essere ogni inchiesta giudiziaria, molti mesi, e solo ora nota. Non vorrei che, in essa, possano essere coinvolti altri attori (non parlo dei magistrati), oltre alla persona individuata, intenzionati ad alzare polveroni per nascondere sé stessi, buttandola in caciara e scaricando le loro responsabilità su altri. Non sarebbe giusto consentirlo.”
Non si faccia finta di niente come per il caso Renzi
“Una riflessione finale: stavolta non si faccia finta di non vedere, come si è purtroppo fatto con i casi di Renzi, Palamara, e tanti altri, riguardo decine di dossier illegittimi, ma si indaghi e si arrivi alla verità. Quando i rapporti tra pezzi di Stato e informazione si costruiscono partendo da reati, le notizie vengono alimentate in modo illegale e con finalità eversive. Quando la gestione dei dossier diventa non l’atto di una singola mela marcia ma — spero di no — un sistema complesso che coinvolge più attori e viene utilizzato per controllare, garantirsi potere, influenzare la vita democratica, servirebbe deporre le armi dello scontro partitico e riscoprire l’importanza di lavorare tutti insieme a difendere la democrazia.”
“L’idea che qualcuno abbia potuto o possa costruire dossier su Crosetto come su Conte, su Renzi come su Meloni, su Gentiloni come su Salvini, non può essere accettata. Non si tratta di un grave fatto che oggi tocca me e che dovrebbe inquietare tutti, ma delle regole della democrazia.” conclude il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
© Riproduzione riservata