"Innamoramento uno dei sentimenti più puri"
Papa Francesco: “Piacere sessuale è dono di Dio ma la lussuria fa diventare tossiche le relazioni”
“Nel cristianesimo non c’è una condanna dell’istinto sessuale” perché il piacere sessuale “è un dono di Dio” ma “la castità…
“Nel cristianesimo non c’è una condanna dell’istinto sessuale” perché il piacere sessuale “è un dono di Dio” ma “la castità è una virtù che non va confusa con l’astinenza sessuale, è la volontà di non possedere mai l’altro”. Sono le parole di Papa Francesco nell’udienza generale del mercoledì dedicata a un ciclo di catechesi sui vizi e le virtù. Nel corso del suo discorso si è concentrato sulla “lussuria”, mettendo in guardia da un uso sconsiderato della sessualità, in particolare nel caso delle “relazioni tossiche” messe in luce dalla “cronaca di tutti i giorni”. “Gli antichi padri ci insegnano che, dopo la gola, il secondo demone che sta sempre accovacciato alla porta del cuore è quello della lussuria”, ha sottolineato Jorge Mario Bergoglio
Papa Francesco: “Innamoramento uno dei sentimenti più puri ma c’è demone lussuria”
“Amare – ha osservato il Pontefice – è rispettare l’altro, ricercare la sua felicità, coltivare empatia per i suoi sentimenti, disporsi nella conoscenza di un corpo, di una psicologia e di un’anima che non sono i nostri, e che devono essere contemplati per la bellezza di cui sono portatori. L‘innamoramento è uno dei sentimenti più puri” ma a volte “viene deturpato dal demone della lussuria, e questo vizio è particolarmente odioso. Quante relazioni iniziate nel migliore dei modi si sono poi mutate in relazioni tossiche, di possesso dell’altro, prive di rispetto e del senso del limite?”.
“L’amore – prosegue – è bello, la lussuria, invece, si fa beffe di tutto questo: depreda, rapina, consuma in tutta fretta, non vuole ascoltare l’altro ma solo il proprio bisogno e il proprio piacere; la lussuria giudica una noia ogni corteggiamento, non cerca quella sintesi tra ragione, pulsione e sentimento che ci aiuterebbe a condurre l’esistenza con saggezza”, ha proseguito. “Il lussurioso cerca solo scorciatoie: non capisce che la strada dell’amore va percorsa con lentezza, e questa pazienza, lungi dall’essere sinonimo di noia, permette di rendere felici i nostri rapporti amorosi”, ha aggiunto.
Papa Francesco: “Vizio lussuria è voracità verso altra persona”
Se “la gola è la voracità nei confronti del cibo, questo secondo vizio è una sorta di “voracità” verso un’altra persona, cioè il legame avvelenato che gli esseri umani intrattengono tra di loro, specialmente nella sfera della sessualità. Tornando all’innamoramento, uno dei “sentimenti più puri”, papa Francesco aggiunge che “una persona innamorata diventa generosa, gode nel fare regali, scrive lettere e poesie. Smette di pensare a sé stessa per essere completamente proiettata verso l’altro. E’ bello questo. E se chiedete a un innamorato per quale motivo ami, non troverà una risposta: per tanti versi il suo è un amore incondizionato, senza nessuna ragione. Pazienza se quell’amore, tanto potente, è anche un po’ ingenuo: l’innamorato non conosce veramente il volto dell’altro, tende a idealizzarlo, è pronto a pronunciare promesse di cui non coglie subito il peso”.
La lussuria è un vizio pericoloso anche perché “tra tutti i piaceri dell’uomo, la sessualità ha una voce potente. Coinvolge tutti i sensi; dimora sia nel corpo che nella psiche: e questo è bellissimo, ma se non disciplinata con pazienza, se non iscritta in una relazione e in una storia dove due individui la trasformano in una danza amorosa, essa si muta in una catena che priva l’uomo di libertà. Il piacere sessuale, che è un dono di Dio – ha sottolineato Francesco – è minato dalla pornografia: soddisfacimento senza relazione che può generare forme di dipendenza. Dobbiamo difendere l’amore del cuore, della mente, del corpo, amore puro del donarsi l’uno l’altro, e questa è la bellezza del rapporto sessuale”.
Guerra in Medio Oriente, il papa: “Vicino a vittime Erbil”
Sulla situazione drammatica in Medio Oriente, il Papa nel corso dell’udienza generale del mercoledì esprime “vicinanza e solidarietà alla vittime, tutte civili, dell’attacco missilistico che ha colpito una zona urbana di Erbil”, capitale del Kurdistan iracheno, aggiungendo che “le buone relazioni tra vicini non si costruiscono con simili azioni ma con il dialogo e la collaborazione. A tutti chiedo di evitare ogni passo che aumenti la tensione in Medio Oriente e negli altri scenari di guerra”. E poi ancora: “Non dimentichiamo i Paesi che sono in guerra. Non dimentichiamo l’Ucraina, non dimentichiamo Palestina, Israele. Non dimentichiamo gli abitanti della striscia di Gaza, che soffrono tanto. Preghiamo per tante vittime della guerra. Tante vittime. La guerra distrugge sempre. La guerra non semina amore, semina odio. La guerra e’ una vera sconfitta umana. Preghiamo per la gente che soffre nella guerra”, ha concluso il Pontefice
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