Le 800 ricerche non autorizzate dal 2018 al 2022 hanno riguardato circa 300 soggetti. Ne danno conto le pagine dell’invito a comparire firmato dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone, che per comodità suddividiamo coì: 27 politici di area Lega, dal ministro Valditara al sottosegretario Freni, da Luca Morisi (l’ex capo della comunicazione di Salvini e creatore della Bestia social, finito nel tritacarne di un’inchiesta per droga e festini) a Tommaso e Francesca Verdini. Quattordici sono i politici di Fratelli d’Italia, da Crosetto a Fazzolari, da Tommaso Longobardi (social media manager di Giorgia Meloni) a Tommaso Foti, da Urso a Lollobrigida.

L’elenco

Dieci sono i politici di area Forza Italia, i ministri Pichetto Fratin e Casellati e anche Marta Fascina. Quattro “bersagli” sono di area Toti (tra cui il governatore della Liguria e Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia). Quattro i renziani attenzionati: lo stesso Matteo Renzi e poi Marco Carrai, Alberto Bianchi (nei fatti l’inchiesta Open) e l’ex deputato Gianfranco Librandi. Ci sono quattro centristi (tra cui Cesa e Vietti), cinque del Pd (D’Amato, Patanè, Armellini e Santarelli). Attenzionato anche il mondo 5 Stelle, tra cui la compagna e il suocero di Giuseppe Conte, il professor Guido Alpa. Una ventina tra imprenditori e manager tra cui Lucio e Nicolò Presta e Fedez, Carlo Bonomi e Francesco Caltagirone. Quattordici nomi sono collegati a vario titolo alla cronaca giudiziaria, da Giovanna Boda (ex dirigente del Miur) a Domenico Arcuri, ex commissario straordinario dell’emergenza Covid fino al fondatore di Foza Nuova Roberto Fiore. Ci sono tre alti funzionari dello Stato italiano, tre politici stranieri (area Lepen) e Anthony Scaramucci, addetto alla comunicazione della Casa Bianca ai tempi di Trump. Un paio di medici tra cui Giorgio Palù, che ha appena lasciato l’Aifa, e sette nomi legati alle trame in Vaticano tra cui Cecilia Marogna e monsignor Giovanni d’Ercole.

Una lista eterogenea di personaggi di destra, sinistra, centro, Vaticano e società civile che hanno in comune il fatto di essere spesso, e per diversi motivi, protagonisti delle cronache. Personalità “pubbliche” ma non certo e non per questo legate a cronache giudiziarie.

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Giornalista originaria di Firenze laureata in letteratura italiana con 110 e lode. Vent'anni a Repubblica, nove a L'Unità.