Di fronte ai rincari di queste settimane, con un carovita alle stelle così come l’inflazione, che ha toccato livelli raggiunti l’ultima volta nel lontano 1985, una delle priorità delle famiglie italiane è trovare modi per risparmiare.

Tra le fonti di ‘uscita’ più pesanti c’è sicuramente la spesa e per questo Altroconsumo, nota associazione dei consumatori, ha svolto una indagine contro il carovita per capire dove si risparmia di più in 67 città italiane, visitando oltre 1100 punti vendita e analizzando più di 1,6 milioni di prezzi. Il risultato? Scegliendo l’insegna o il punto vendita più economico si possono risparmiare grosse cifre, fino a 3350 euro all’anno per una famiglia di quattro persone.

Le catene più economiche

Le catene di discount più economiche secondo l’indagine di Altroconsumo sono Aldi ed Eurospin: è qui che, comprando i prodotti più economici in assoluto, una famiglia di quattro persone può risparmiare fino a 3350 euro all’anno rispetto a quanto spende mediamente (8550 euro secondo Istat).

Simulando invece tre tipi di spesa differente, emergono altri risultati. Con una spesa mista, ovvero che include tutti i tipi di prodotti (di marca, a marchio del distributore e più economici in assoluto) i supermercati e ipermercati più economiche sono Famila Superstore e Dok. Quanto ai discount, vince Eurospin.

Nella spesa con soli prodotti di arca è Esselunga a ottenere il titolo di supermercato più conveniente. Nella spesa con prodotti a marchio del distributore in vetta c’è nell’indagine di Altroconsumo Carrefour.

L’aumento dei prezzi

Confrontando i prezzi dell’indagine svolta nel 2021 con quella odierna, Altroconsumo ha anche analizzato l’aumento dei prezzi negli ultimi 12 mesi. La grande media, li ha aumentati del 2,6%, ma scendendo nel dettaglio, c’è una grande differenza tra discount e super/iper.

Sulle 26 insegne dell’inchiesta (10 discount e 16 supermercati e iper) sono stati i discount ad aver aumentato di più i prezzi, del 5,2% in media anche se in termini assoluti restano più economici rispetto a super e iper. Questi ultimi hanno mantenuto i prezzi praticamente stabili, +1% in media.

Le differenze territoriali

Per quanto riguarda i risultati a livello locale (che riguardano una spesa di marca presso ipermercati e supermercati) è a Parma che si può risparmiare di più – 1.410 euro all’anno, il 18% – scegliendo il punto vendita meno caro tra quelli visitati (di Esselunga Superstore) invece che il più salato (di Sigma). Si può risparmiare tanto seguendo le indicazioni dell’inchiesta anche a Venezia, Bologna, Ravenna e Vicenza; poco, invece, a Teramo, Taranto, Potenza, dove il risparmio massimo possibile oscilla tra appena 145 e 222 euro, pari al 2-3%, spiegano da Altroconsumo

L’indagine 2022 conferma le grandi differenze tra Nord e Centro-Sud, a scapito di quest’ultimo. Secondo l’associazione dei consumatori c’è comunque qualche segnale di cambiamento: se fino all’anno scorso il 70% dei primi 30 punti vendita più economici si trovava nel Triveneto, quest’anno la percentuale scende al 40%, lasciando spazio a negozi di altre zone dello Stivale; i primi negozi del Centro-Sud, ad esempio, compaiono già alla 14esima e 15esima posizione (nel 2021 bisognava attendere la 40esima).

Il Centro-Sud resta però l’area del Paese in cui si può risparmiare meno tra un punto vendita e l’altro, oltre a essere la zona in cui in generale si spende di più per fare la spesa presso i supermercati e gli ipermercati visitati.

Redazione

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