Un compromesso rispetto alle posizioni ‘tranchant’ arrivate dalle Regioni. È questa la posizione del Cts, il Comitato tecnico scientifico, arrivata nella Cabina di regia che precede il Consiglio dei ministri.

Un parere atteso, quello dei tecnici, di fronte alla quarta ondata di contagio da Coronavirus, ‘trainata’ in questi giorni dall’esplodere dei casi legati alla variante Omicron.

Appena si concluderà la cabina di regia, intorno alle ore 18.30, si riunirà il Consiglio dei ministri per discutere delle proposte portate in cabina di regia e per valutare l’estensione dell’obbligo del Super green pass a tutti i lavoratori, altra misura richiesta dai presidenti di Regione.

LE RICHIESTE DELLE REGIONI – Sulla quarantena per i vaccinati il dibattito è ormai noto: di fronte al rischio paralisi del Paese, con la possibilità di arrivare a fine gennaio con 10 milioni di persone in quarantena con la crescita esponenziale dei contagi, le Regioni hanno chiesto l’azzeramento della quarantena per chi ha ricevuto la terza dose. 

In particolare le Regioni hanno chiesto che “tutti i contatti non vaccinati” continuino a fare la quarantena da 10 giorni, mentre chi ha ricevuto la dose booster (o la seconda da meno di 4 mesi) passi “dalla quarantena all’auto-sorveglianza“, rivolgendosi al medico curante in caso di comparsa di sintomi, ma nessun test alla fine dell’auto-sorveglianza.

LA PROPOSTA DEL CTS – Dal Comitato tecnico scientifico è arrivato parere positivo alla proposta di azzeramento della quarantena, ma solo per alcune categorie. 

Il Cts ha proposto infatti di eliminare la quarantena per i vaccinati con dose booster che vengono a contatto con una persona risultata positiva ma soltanto se impiegati nei servizi essenziali, e a patto che indossino la mascherina ffp2 per una settimana a partire dal contatto stretto con la persona positiva al Sars-CoV-2.

Per i vaccinati con dose booster non impiegati nei servizi essenziali che vengono a contatto con una persona risultata positiva la quarantena scenderebbe invece dagli attuale 7 ai 5 giorni. 

I positivi al Covid-19 asintomatici potranno invece effettuare il tampone in uscita dalla quarantena già sette giorni e non 10 giorni dopo, come avviene attualmente.

Nessuno sconto invece sulla quarantena dei non vaccinati a contatto con un positivo: 10 giorni più tampone negativo o 14 giorni senza bisogno di tampone

IL SUPER GREEN PASS A LAVORO – L’altro fronte, come detto, è quello del Green pass. In Consiglio dei ministri si potrebbe infatti parlare di seguire il modello tedesco di certificato verde 2G, “geimpft o genesen”, ovvero, vaccinato o guarito.

Si tratta insomma di eliminare di fatto il Green pass ‘base’, quello rilasciato con un semplice tampone e che fino ad oggi ha consentito ai no Vax di poter lavorare (ma non in ambito scolastico o nelle forze dell’ordine, dove il vaccino è obbligatorio). 

Un obbligo mascherato, di fatto. A spingere in questa direzione è il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta: “Con i dati di Omicron io applicherei il “super certificato” a tutto il mondo del lavoro, che conta 25 milioni di persone — conferma Brunetta — Il punto di arrivo è il lockdown per i non vaccinati”.

Punto sul quale va registrata l’opposizione della Lega e la cautela del Movimento 5 Stelle: spetterà a Draghi trovare la sintesi.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia