Tracciamento saltato, milioni di persone, anche vaccinate, in isolamento perché entrate in contatto con positivi al covid-19 e lunghe code per i tamponi davanti alle farmacie e ai laboratori specializzati, con un giro d’affari da capogiro. La pandemia ritorna prepotentemente a preoccupare il mondo e in Italia il Governo valuterà nelle prossime ore di ridurre la quarantena “per i soggetti che hanno già ricevuto la dose booster”. Sarà il Comitato Tecnico Scientifico, convocato mercoledì 29 dicembre dal Governo, a pronunciarsi sulla questione.

Da più parti arrivano pressioni per ripensare all’isolamento almeno per le persone vaccinate con l’obiettivo di evitare, nel giro di 10 giorni, oltre due milioni di cittadini bloccate in casa. Ma il Governo al momento non sembra voler aprire spiragli in vista dei prossimi giorni, con il virus che corre a una velocità spaventosa in queste festività natalizie.

Una strappo, da quanto trapela, alla fine ci sarà a vantaggio dei cittadini che hanno ricevuto la terza dose, questo anche per invogliare più persone a ricorrere a “booster” che dal 10 gennaio potrà essere inoculata a distanza di quattro mesi dal completamento del primo ciclo vaccinale. Al vaglio da parte del Governo anche l’ipotesi dell’obbligo vaccinale per intere categorie di lavoratori. Ma quest’ultimo aspetto potrebbe entrare in vigore dopo l’Epifania.

Intanto ecco le modifiche al vaglio dell’Esecutivo e della comunità scientifica:

Quarantena ridotta

Ad oggi chi ha avuto un contatto con un soggetto positivo deve stare in quarantena per 7 giorni (chi ha completato il ciclo vaccinale con almeno due dosi) o 10 giorni (per chi invece non lo ha terminato). Due le ipotesi in campo. La prima è che si elimini la quarantena per chi ha tre dosi, riducendola a massimo 5 giorni per chi ne ha soltanto due, e si accorci a 4 o 5 giorni la quarantena per chi ha soltanto due dosi. La seconda, più rigorosa, è che si possa prevedere un isolamento più breve per entrambe le categorie, ovvero 4-5 giorni per chi ha la dose booster, 7 giorni per chi ne ha due.

Al vaglio da parte della comunità scientifica l’impatto della variante Omicron sulla pressione ospedaliera. Al momento la situazione sembra essere sotto controllo. Secondo Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, la “variante Omicron è molto più presente di quanto non dicano i dati delle flash survey effettuate dall’Iss. È una variante talmente contagiosa che nel momento in cui si stabilisce la reale presenza la stessa variante si è ulteriormente diffusa”. Ma la buona notizia “è che a fronte dell’incremento così importante dei contagi l’impatto sugli ospedali è percentualmente modesto. Le persone ricoverate in area medica sono l’1,8% dei quasi 520mila attualmente positivi. Lo 0,21% è in terapia intensiva per un totale di 1081 casi“.

Cartabellotta ha avvertito di prepararsi ad “essere pronti a vedere crescere ancora la curva dei contagi. La cosa certa è che più persone si vaccineranno anche con la terza e minore sarà l’impatto sugli ospedali. Dovremmo considerare il periodo della pandemia come “prima del vaccino” e “dopo il vaccino”. Gli impatti sugli ospedali, grazie ai vaccini, sono nettamente più bassi rispetto al passato”.

Abolire il tracciamento

Un’altra questione riguarda il tracciamento dei contatti stretti dei positivi. Appurato che le Asl locali non riescono, a causa di risorse limitate e della nuova esplosione di contagi, a far fronte a migliaia di nuovi casi registrati, è plausibile che la scelta di rimanere in isolamento venga affidata alla buona volontà dei cittadini e al loro senso civico con il personale sanitario spostato sul potenziamento della campagna vaccinale.

Prezzi tamponi e mascherine

Altri due temi spinosi sono quelli relativi ai prezzi di tamponi e mascherine. Per i test, sia antigenici che molecolari, i prezzi vanno dai 15-20 (per i primi) ai 50-100 per i secondi. A distanza di due anni dall’inizio della pandemia da più parti viene chiesto di rivederne il costo anche perché accade sempre più spesso che gli esiti, soprattutto dei test rapidi, non siano veritieri e per questo non si escludono modifiche delle regole di utilizzo.

Sulle mascherine Ffp2, divenute obbligatorie nei luoghi al chiuso (cinema e teatri), sui mezzi di trasporto e nelle scuole(in quest’ultimo caso verranno forniti dal Commissariato all’emergenza), i Governatori chiedono un intervento che garantisca un prezzo calmierato.

 

Redazione

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