Un invito a rivedere i criteri della quarantena arriva anche dal presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che nel sottolineare l’aumento dei contagi dall’Immacolata alle festività natalizie, precisa che non è possibile mandare in isolamento tutte le persone entrate in contatto con i positivi, soprattutto chi ha già fatto la terza dose del vaccino anti-covid19. “Ogni positivo – ha detto a Radio Cusano Campus – può aver avuto, di media, dai 5 ai 10 contatti. Se dovessimo avere un milione di positivi vuol dire che potrebbero esserci dai 5 ai 10 milioni di contatti da mandare in quarantena e questo non è possibile. Chi ha fatto il vaccino con la terza dose è più difficile si contagi e quindi bisognerebbe rivedere le regole per questa categoria. La persona vaccinata anche con terza dose deve vedere la sua quarantena ridotta”.

Secondo Cartabellotta, la “variante Omicron è molto più presente di quanto non dicano i dati delle flash survey effettuate dall’Iss. È una variante talmente contagiosa che nel momento in cui si stabilisce la reale presenza la stessa variante si è ulteriormente diffusa”. Ma la buona notizia “è che a fronte dell’incremento così importante dei contagi l’impatto sugli ospedali è percentualmente modesto. Le persone ricoverate in area medica sono l’1,8% dei quasi 520mila attualmente positivi. Lo 0,21% è in terapia intensiva per un totale di 1081 casi“.

Cartabellotta ha avvertito di prepararsi ad “essere pronti a vedere crescere ancora la curva dei contagi. La cosa certa è che più persone si vaccineranno anche con la terza e minore sarà l’impatto sugli ospedali. Dovremmo considerare il periodo della pandemia come “prima del vaccino” e “dopo il vaccino”. Gli impatti sugli ospedali, grazie ai vaccini, sono nettamente più bassi rispetto al passato”.

Sulla mascherina Ffp2 aggiunge: “Dobbiamo entrare in una gestione sanitaria, economica e sociale della pandemia. Ad esempio sono un fautore della mascherina Ffp2 nei locali al chiuso, quella chirurgica può considerarsi ormai un rimedio ‘omeopatico‘, protegge molto poco. L’obbligo di mascherina all’aperto ha più una funzione di tipo sociale. Ci vuole buonsenso. Sono anche un fautore dell’obbligo vaccinale. Basta parlare di prime, seconde e terze dosi. Bisogna che il vaccino diventi una misura di sanità pubblica che andrà somministrato periodicamente. Del resto il vaccino, nonostante il virus circoli, permette di non affollare gli ospedali”.

 

Redazione

Autore