Palloncini colorati, clown-medici e giocolieri, oltre all’immancabile Babbo Natale, pronto a distribuire peluche, dolci e cappellini. In un clima di festa, con la musica della Banda della Polizia, le unità cinofile e i corpi a cavallo, sono iniziate oggi  le somministrazioni del vaccino anti-Covid per i primi 70 bambini della fascia d’età 5-11 anni presso l’Istituto nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

Quella di oggi è una festa della vita, del coraggio, del futuro. Faccio un appello ai genitori, vaccinare i nostri bambini significa amarli. Con questo ulteriore passo ci libereremo dal Covid” ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, accogliendo le famiglie insieme all’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, al direttore Generale dell’Istituto Spallanzani, Francesco Vaia e al segretario della Federazione italiana Medici Pediatri Lazio, Teresa Rongai.

La campagna vaccinale iniziata alle 15

È il V-Day dedicato ai più piccoli: una giornata speciale a distanza di quasi un anno da quel 27 dicembre 2020, data che ha segnato l’inizio della campagna vaccinale in Italia sempre dallo Spallanzani di Roma.

Sono bambini tra i 6 e 9 anni e sono i primi vaccinati in Italia – ha detto l’assessore alla Sanità della Regione  Alessio D’Amato -. La somministrazione è avvenuta alle 15. Sono molto soddisfatto. I nostri operatori si sono trasformati in clown per far vivere questo momento come una festa.” Il primo bimbo vaccinato contro il Covid “ha 5 anni con fragilità” – ha spiegato.- “Arriveremo a un migliaio oggi in tutta la Regione. Il numero previsto era di circa 900, ma abbiamo avuto molti genitori che sono arrivati spontaneamente. Stimiamo di arrivare alla fine a vaccinare il 75 per cento della popolazione nella fascia 5-11 anni, più o meno la stessa percentuale a cui siamo arrivati per gli over 12″.

Come stabilito dall’Aifa, i bimbi riceveranno due dosi del vaccino Pfizer a distanza di tre settimane l’una dall’altra. La procedura che viene seguita è la stessa per gli adulti: l’anamnesi, il colloquio con i medici, la somministrazione e infine l’osservazione.

Oggi siamo i primi in Italia a vaccinare i bambini. Abbiamo messo in campo il meglio. I bambini sono coraggiosi, stanno reagendo benissimo, molto più degli adulti. La media è di sei anni e questo dimostra che hanno coraggio“. Queste le parole del direttore dello Spallanzani Francesco Vaia. “Il vaccino è sicuro – aggiunge – serve ai bambini, soprattutto ai fragili e a chi vive con i fragili. Non bisogna utilizzarli dicendo che vanno vaccinati per proteggere gli adulti. Mi sono sentito molto più nonno che direttore, quando ho accompagnato i primi 5 nella sala vaccinale. Uno di loro mi ha regalato un biglietto con un disegno di Babbo Natale”.

Oltre allo Spallanzani, nell’arco del pomeriggio i bambini sono stati vaccinati anche in altri hub aperti in occasione del V-day nel Lazio: il museo Explora e il Nuovo Regina Margherita, il Santa Caterina delle Rose e gli ospedali Policlinico Umberto I, Sant’Andrea, Castelli, Civitavecchia, Spaziani di Frosinone, Goretti di Latina, De Lellis di Rieti e il consultorio familiare di Viterbo.

Le testimonianze dei genitori

Per i bimbi, oltre all’animazione, anche un attestato di coraggio e vari gadget.

È una giornata di speranza. All’inizio ero indecisa ma poi mi sono convinta. Ora sono felice“. Valeria è la mamma di una bimba di 10 anni che oggi si è vaccinata allo Spallanzani. “Ci fidiamo della scienza – sottolinea all’Ansaabbiamo riflettuto con mio marito e siamo soddisfatti di aver fatto questo passo.

Non capisco perché tanto timore per questo vaccino – dice invece il papà di Melissa, una bimba di 8 anni. – Ne abbiamo fatto tanti prima ai nostri figli. Speriamo venga fatto da tutti”.

Roberta Davi

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