Da una parte l’allentamento di una misura, la quarantena per i vaccinati, dall’altra ulteriori restrizioni sul Green pass. È la doppia strategia del governo Draghi di fronte alla quarta ondata di contagio da Coronavirus, ‘trainata’ in questi giorni dall’esplodere dei casi legati alla variante Omicron.

Sulla quarantena per i vaccinati il dibattito è ormai noto: di fronte al rischio paralisi del Paese, con la possibilità di arrivare a fine gennaio con 10 milioni di persone in quarantena con la crescita esponenziale dei contagi, il governo ha chiesto il parere del Cts, il Comitato tecnico scientifico, che si riunisce oggi. 

LA PROPOSTA DELLE REGIONI – Cts che oggi riceverà un documento delle Regioni, che spingono per l’azzeramento della quarantena per le persone vaccinate con tre dosi che hanno avuto contatti con un positivo. Eliminazione dell’isolamento necessario, secondo le Regioni, “alla luce di uno stravolgimento del sistema di tracciamento, ‘saltato’ in diversi territori, e che rende necessario un superamento delle attuali regole delle quarantene“.

In particolare le Regioni hanno chiesto che “tutti i contatti non vaccinati” continuino a fare la quarantena da 10 giorni, mentre chi ha ricevuto la dose booster (o la seconda da meno di 4 mesi) passi “dalla quarantena all’auto-sorveglianza“, rivolgendosi al medico curante in caso di comparsa di sintomi, ma nessun test alla fine dell’auto-sorveglianza.

Proposte che, secondo Repubblica, nel Cts qualcuno considera “irricevibili”, soprattutto in una fase di ripresa dei contagi e di incognite sugli effetti che potranno avere sugli ospedali. Idea considerata “da brividi”, secondo i membri del Cts, scrive invece il Corriere: “Sembrerebbe un liberi tutti in un momento drammatico”. Per questo si potrebbe decidere per una soluzione di compromesso: ridurre la quarantena dei vaccinati con booster, che abbiano avuto un contatto stretto ma siano asintomatici, a 4-5 giorni, ridiscutendo anche la definizione di “contatto stretto”.

IL SUPER GREEN PASS A LAVORO – L’altro fronte, come detto, è quello del Green pass. In Consiglio dei ministri si potrebbe infatti parlare di seguire il modello tedesco di certificato verde 2G, “geimpft o genesen”, ovvero, vaccinato o guarito.

Si tratta insomma di eliminare di fatto il Green pass ‘base’, quello rilasciato con un semplice tampone e che fino ad oggi ha consentito ai no Vax di poter lavorare (ma non in ambito scolastico o nelle forze dell’ordine, dove il vaccino è obbligatorio). 

Un obbligo mascherato, di fatto. A spingere in questa direzione è il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta: “Con i dati di Omicron io applicherei il “super certificato” a tutto il mondo del lavoro, che conta 25 milioni di persone — conferma Brunetta — Il punto di arrivo è il lockdown per i non vaccinati”.

Punto sul quale va registrata l’opposizione della Lega e la cautela del Movimento 5 Stelle: spetterà a Draghi trovare la sintesi.

IL TRACCIAMENTO – Altra questione su cui dovrà esprimersi il governo riguarda vince il tracciamento dei contatti stretti dei positivi. Appurato che le Asl locali non riescono, a causa di risorse limitate e della nuova esplosione di contagi, a far fronte a migliaia di nuovi casi registrati, è plausibile che la scelta di rimanere in isolamento venga affidata alla buona volontà dei cittadini e al loro senso civico con il personale sanitario spostato sul potenziamento della campagna vaccinale.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia