Cinque regioni rischia di passare in zona gialla a partire da lunedì 3 gennaio. La decisione sarà presa come sempre venerdì, 31 dicembre, dopo il monitoraggio della Cabina di regia, ma i numeri potrebbero spingere il ministro della Salute Roberto Speranza ad una nuova ordinanza restrittiva. 

Un passaggio che, come noto, di fatto non avrà ripercussioni sulla vita di tutti i giorni dei cittadini delle regioni interessate: con l’introduzione del Super green pass il governo Draghi aveva infatti disposto l’obbligo della mascherina all’aperto per tutti, indipendentemente dallo scenario nel quale è inserita la Regione, mentre in precedenza era prevista solo a partire dalla zona gialla.

Dunque nessuna differenza per i cittadini di Lazio (14% in terapia intensiva e 16% ara medica), Lombardia (12 e 15%), Piemonte (14 e 18%), Sicilia (9 e 18%) ed Emilia Romagna (12 e 15%), tutte Regioni che hanno già o che con questo trend avranno numeri tali da entrare in zona gialla. 

Zona gialla che, ricordiamo, viene ordinata dal governo in caso di superamento del 10% di ricoveri Covid in terapia intensiva e 15% nei reparti ordinari, con oltre 50 casi per 100mila abitanti di incidenza settimanale. Attualmente sono sette le Regioni o Province autonome in giallo: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, province autonome di Bolzano e Trento, Veneto.

Ben diversa la situazione in caso di passaggio in zona arancione, dove entra in vigore un mini lockdown. Torna infatti l’autocertificazione: non ci si potrà spostare infatti da un comune diverso da quello della propria residenza se non per motivi di salute, lavoro o necessità. Nei giorni festivi e prefestivi per accedere ai negozi che si trovano nei centri commerciali servirà il Green pass rafforzato, ad esclusioni di alimentari, farmacie, tabacchi ed edicole. Tra le altre regole, nelle regioni ‘arancioni’ scatta l’obbligo di Super Green pass anche per consumare al bancone nei bar e per sedersi al tavolo all’aperto.

Zona arancione in cui si entra se l’occupazione delle terapie intensive supera il 20% e quella dei reparti ordinari il 30%. Ma il 3 gennaio nessuna delle sette regioni attualmente in zona gialla rischia il passaggio in arancione: quelle più ‘vicine’ sono Calabria (al 13% di terapia intensiva e al 28% di area medica) e soprattutto la Liguria (18% e 28%).

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia