Avrebbe sparato circa dieci colpi d’arma da fuoco dopo aver sorpreso quattro rapinatori nell’abitazione della vicina di casa. Il vigilante entrato in azione mentre tornava nella palazzina in via Cassia 1001, in zona Tomba di Nerone a Roma, è indagato e ora il reato ipotizzato a suo carico si aggrava in omicidio perché uno dei quattro rapinatori, raggiunto da un proiettile alla testa, è deceduto nelle scorse ore dopo essere stato ricoverato ieri sera, 6 febbraio, in condizioni disperate all’ospedale San Filippo Neri. Si chiamava Antonio Ciurciumel, aveva 24 anni ed era di nazionalità romena.

Rapinatore ucciso, vigilantes allertato dai rumori

Secondo una prima ricostruzione il 24enne insieme ad altri tre complici, poco dopo le 19 di ieri, hanno fatto irruzione nell’abitazione al primo piano di una 63enne forzando una finestra. Una volta dentro, uno di loro ha immobilizzato la donna mentre gli altri hanno iniziato a mettere a soqquadro l’appartamento in cerca dei contanti e preziosi. Trovata una cassaforte, hanno tentato di scardinarla dal muro. Il rumore ha allertato il vicinato, compresa la guardia giurata da poco tornata a casa dopo il turno di lavoro.

Rapinatore ucciso, le indagini

L’uomo, armato di pistola, avrebbe così esploso circa dieci colpi nei confronti dei rapinatori in fuga. Uno di questi ha centrato alla testa il 24enne, le cui condizioni sono apparse sin da subito gravi. Gli altri tre sono riusciti a fuggire in auto e sono tutt’ora ricercati. Sulla vicenda sono in corso le indagini dell’Arma dei carabinieri che hanno sequestrato la pistola del vigilantes per accertamenti e sono a lavoro per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. Al vaglio anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona per tentare di risalire ai tre rapinatori in fuga.

Rapinatore ucciso, le testimonianze: “Hanno tentato di investire vigilantes”

Alcuni residenti hanno raccontato, intervistati dalla trasmissione “Ore 14” su Rai 2, che i rapinatori “hanno cercato di  investire due volte” il vigilantes. “L’hanno puntato con la macchina, gli sono andati sotto con le spranghe” racconta un cittadino della zona.

 

Redazione

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