“Nessun visto richiesto o missione organizzata”. Così Matteo Salvini ha smentito la notizia circolata nelle ultime ore che lo vedevano in partenza per Mosca con una piccola delegazione della Lega. Ma Salvini conferma di non avere questa intenzione: “L’obiettivo di arrivare alla Pace a qualunque costo, e incontrando tutti come ribadito oggi dal Santo Padre, rimane per me (e per il 74% degli Italiani dati Ipsos) una priorità. Un rinnovato accordo fra Russia, Ucraina, Europa e Stati Uniti deve essere il traguardo di tutti”.

“Non mi risulta che sia in programma un viaggio di questo tipo. Andrebbe coordinato con il governo che la Lega sostiene – aveva detto Giancarlo Giorgetti a Repubblica – In ogni caso, Salvini è animato da sincere intenzioni pacifiste”. Salvini ha elogiato su Twitter le parole del pontefice in un’intervista al Corriere della Sera: “Grazie a Papa Francesco, una guida che sta cercando, davvero, da sempre e ad ogni costo, di arrivare alla Pace”.

In realtà la notizia di una partenza di Salvini per Mosca era difficilmente credibile o quanto meno sarebbe stata operazione molto difficile. Dal 24 febbraio, data in cui è iniziata l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, nessun politico occidentale era mai volato a Mosca. Solo il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il segretario generale dell’Onu António Guterres che hanno incontrato Vladimir Putin al Cremlino nel tentativo estremo di una mediazione. A questo si aggiunge che Putin è stato durissimo nell’irrigidire il rilascio dei visti ai cittadini dei “Paesi ostili”, Italia compresa, la procedura potrebbe richiedere una decina di giorni.

C’è chi aveva ipotizzato che Salvini sarebbe andato a Mosca in occasione del 9 Maggio per il 76° anniversario della vittoria sovietica sul nazismo. Ma il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov era stato lapidario: “Nessun ospite straniero sarà invitato”. Certo è che Salvini in passato ha visitato già molte volte Mosca. Come riportato da Repubblica, nel 2014 andò a Sinferopoli, in Crimea, per ribadire la contrarietà alle sanzioni occidentali seguite all’annessione della penisola ucraina e all’inizio del conflitto nel Donbass. Poi tornò per il convegno Russia-Italia; per incontri con politici locali; interviste con Sputnik; conferenze stampa.

Fino alla firma nel marzo 2017 dell’accordo tra Lega e il partito al potere Russia Unita e alle due missioni nelle vesti di vicepremier nel luglio 2018 per la finale dei Mondiali di Calcio e nell’ottobre dello stesso anno su invito di Confindustria Russia. La notizia, anche se poi risultata falsa, aveva fatto clamore probabilmente perché successiva a un’altra sortita di Salvini lo scorso marzo al confine Ucraino.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.