Dopo un anno il mistero continua ad aleggiare intorno alla scomparsa di Sara Pedri, la ginecologa di Forlì scomparsa il 4 marzo 2021 in Trentino. Sono riprese le ricerche nel lago di Santa Giustina nel quale Sara si potrebbe essere gettata togliendosi la vita. Dal momento della sua scomparsa non è mai stato trovato il corpo. Il 28 maggio sono riprese le ricerche, coordinate dai carabinieri della Compagnia di Cles (Trento). Circa quaranta persone hanno scandagliato per una decina di ore il lago di Santa Giustina, nel quale si troverebbe il corpo della donna.

Aveva 31 anni quando è come svanita nel nulla. L’ultima traccia di lei è la sua automobile parcheggiata vicino al ponte di Mostizzolo, non lontano da Cles che dà sul Lago di santa Giustina. Poche ore prima la giovane ginecologa aveva rassegnato le sue dimissioni dall’ospedale in cui lavorava. All’opera si sono messi vigili del fuoco, addetti del soccorso alpino, sette cani (tre dei quali specializzati nella ricerca di cadaveri), carabinieri e finanzieri. Per trovare tracce della ginecologa – oltre a quattro gommoni – è stato usato anche un ecoscandaglio, macchinario che consente di individuare la presenza di corpi e oggetti in acqua.

Come riporta Il Resto del Carlino, l’ostacolo principale è che le acque del lago di Santa Giustina sono molto torbide, con conseguente scarsa visibilità. La famiglia Pedri da mesi è convinta che il corpo di Sara sia proprio in quelle acque. Si potrebbe essere gettata e caduta da un’altezza di una novantina di metri. La ginecologa viveva un profondo malessere vista la sua situazione professionale (per questo motivo sono indagati per maltrattamenti l’ex primario Saverio Tateo e la sua vice del reparto di Ginecologia dell’ospedale di Trento, dove lavorava la dottoressa).

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.