Avrebbe dovuto essere una giornata non facile quella di oggi, per pendolari e viaggiatori. Era previsto, infatti, uno sciopero indetto da Trenitalia e Italo e Trenord della durata di ben 24 ore indetto dalle sigle sindacali di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal. La mobilitazione del personale ferroviario avrebbe dovuto andare avanti dalle 3 del 13 luglio 2023 fino alle ore 2 del 14 luglio. L’intento era quello di chiedere migliori condizioni di lavoro per i lavoratori e le lavoratrici del settore.

Tuttavia, con una nota del Mit, il Ministero dei Trasporti, guidato dal leader della Lega, Matteo Salvini, lo sciopero è stato dimezzato nella sua tempistica. Il ministro Matteo Salvini ha notificato infatti ai sindacati l’ordinanza con cui la protesta inizialmente prevista si fermerà alle 15 di oggi e non più alle 2 di venerdì 14 luglio.

“Il ministro ha deciso di prendere questa misura anche alla luce dell’assicurazione, maturata durante il tavolo convocato al dicastero di Porta Pia e di cui Salvini si fa garante, dell’immediata ripresa delle trattative sindacali su tutti i punti oggetto dell’agitazione. Non solo. Il Mit ha agito anche in base a una nota della Commissione Garanzia Scioperi”, spiega il Ministero.

“Lasciare a piedi 1 milione di italiani e di pendolari, di lavoratori e di lavoratrici un giovedì di luglio con una temperatura fino ai 35 gradi era impensabile. Mi adopererò affinché le aziende incontrino i sindacati”, dice Salvini.

Ma l’azione di Salvini non è piaciuta alle sigle sindacali, che protestano. “La precettazione è un’iniziativa vergognosa, sbagliata e illegittima. Le astensioni dal lavoro sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all’iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero”, dice il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio. “Ricorreremo nelle sedi giudiziarie competenti per impugnare questo provvedimento che contrasta pesantemente con il diritto allo sciopero previsto dalla nostra Costituzione”, gli fanno eco il Segretario Generale Claudio Tarlazzi e il Segretario Nazionale Roberto Napoleoni della Uiltrasporti.

 

Redazione

Autore