Salute mentale e assistenza dentro e fuori le carceri è il tema del report presentato dal garante regionale delle persone private della libertà, Samuele Ciambriello, e per la prima volta a livello regionale fornisce una mappatura della situazione sanitaria in questo delicato e complesso settore. Il lavoro, con il contributo delle associazioni Psichiatria Democratica e Articolo 1, punta l’attenzione su Tso e Rems, cioè sul trattamento sanitario obbligatorio e sulle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza.
Secondo dati aggiornati al 20 dicembre scorso, l’offerta di posti letto nei servizi psichiatrici di diagnosi e cura della Campania ha subìto una contrazione di circa il 15%, passando da 140 a 120 posti. E la pandemia ha inciso, perché l’ospedale San Giovanni Bosco è stato riconvertito in presidio Covid, i locali adibiti all’assistenza dei malati psichiatrici sono stati destinati ad altro impiego e i due reparti dell’ospedale del Mare sono stati fusi in un unico reparto con 16 posti letto. Per quanto riguarda invece le Rems, nelle quattro strutture presenti in Campania (San Nicola Baronia e Calvi Risorta definitive, Mondragone e Vairano Patenora temporanee) sono ospitate 44 persone. E ci sono 19 detenuti che attendono un collocamento nelle Rems, di questi 18 provengono da istituti penitenziari della Campania (dieci ristretti nelle articolazioni mentali, tre nei reparti comuni e cinque in attesa del fine pena) e uno proveniente dal carcere romano di Regina Coeli. A questi bisogna aggiungere dieci detenuti agli arresti domiciliari.
«Mi occupo non solo di carceri ma di tutte quelle realtà che vengono private delle libertà, quindi anche persone sottoposte a Tso e questo affinché anche all’interno delle strutture sanitarie siano garantiti i diritti e sia tutelata la dignità dei cittadini. La mancanza di personale all’interno di queste strutture incide su molti problemi rischiando così di cronicizzarli», è la preoccupazione del garante Ciambriello. «L’attenzione sulla salute mentale non va mischiata con le persone detenute, può essere pericolosissimo – è la riflessione sollevata da Fedele Maurano, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asl Napoli 1 nel corso del suo intervento alla presentazione del report in Consiglio regionale – In carcere non si può assicurare nessun progetto e programma di salute mentale qualunque persona ci metti dentro, perché senza libertà non c’è cura». «Le Rems dovrebbero essere l’ultimissima sponda – aggiunge – invece i magistrati ricorrono spesso a questa misura sacrificando la salute del singolo alla sicurezza della comunità». «Il diritto alla salute è un diritto dell’uomo, carcerato o libero che sia – afferma Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale – Mi impegnerò per far sì che si intervenga su questi temi così delicati e che si possa superare questo stigma sociale, perché la cultura del nostro territorio sembra andare nel senso opposto».
Investire su più risorse e sui sostegni alle famiglie è la proposta della presidente della commissione regionale Cultura e Politiche Sociali, Bruna Fiola: «Il sistema sanitario deve essere rafforzato, nonostante siano stati chiusi gli Opg il diritto alla salute non è ancora del tuo rispettato. Dobbiamo lavorare sulle condizioni dei detenuti anche in campo normativo e dare sostegno alle famiglie perché se lavoriamo sulle famiglie possiamo salvare più vite». Intanto è in discussione alla Camera una proposta di legge sulla possibilità di sostenere, con lo strumento normativo dello Stato, i Piani terapeutici riabilitativi individuali (Ptri). «L’auspicio – conclude il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero – è iniziare questa nuova legislatura con una legge a tutela dei diritti e delle libertà, apertura di un nuovo sviluppo politico con l’obiettivo di eliminare, o quanto meno ridurre, i confini in cui vi è una reale sospensione della Costituzione».

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).