Si è accasciato sanguinante tra le braccia di sua moglie sotto gli occhi inorriditi delle due figlie, una di 12 anni e l’altra di 2, seduta sul passeggino. È questo il drammatico epilogo di una lite avvenuta in strada a Bergamo in via Novelli in una calda serata di agosto. La vittima è Marwen Tayari, 34enne di origine tunisina, da 14 anni residente a Terno d’Isola, quel giorno a Bergamo per una gita. Accusato di averlo colpito per 5 volte con un coltello è Alessandro Patelli, un giardiniere 19enne, fermato subito ancora poco distante dal luogo del delitto.

Tayari era seduto sotto casa in via Novelli con moglie e figlie. Stavano mangiando e bevendo seduti sui gradini del palazzo del 19enne. Intorno alle 13 Patelli scende di casa e raggiunge il suo scooter. Si accorge di aver dimenticato il casco e torna indietro per prenderlo. Quando torna giù i due si urtano. Allora il tunisino gli dice di fare attenzione, poi scoppia la lite finchè Patelli estrae dalla tasca il coltellino ordinando all’altro di allontanarsi. Tayari regisce e lo spintona a terra. Il 19enne si rialza e lo colpisce 5 volte. Il tunisino barcolla, dalle mani gli scivola la bottiglia di birra che stava bevendo e cade tra le braccia della moglie.

La Caserma dei carabinieri è lì vicino e subito i militari hanno fermato il 19enne e intanto è arrivata l’ambulanza ma per il tunisino non c’è stato nulla da fare. È spirato tra le braccia della moglie. In tarda serata, il pm Paolo Mandurino ha disposto l’arresto in flagranza per omicidio volontario. Un provvedimento firmato dopo avere interrogato il ragazzo, che nel pomeriggio era stato portato in ospedale perché in forte stato di agitazione. Il pm ha insistito più volte nel domandare al giovane se fosse risalito a casa per prendere il coltello e colpire il marocchino.

Assistito dall’avvocato Enrico Pelillo, ha spiegato che stava andando a Trescore Balneario, dove la famiglia ha un terreno e che aveva il coltellino con sé fin dall’inizio: a suo dire lo usa per piccoli lavoretti. Avrebbe reagito perché si sentiva minacciato. Si è infine avvalso della facoltà di non rispondere quando i ricordi si sono fatti confusi.

Secondo la ricostruzione fatta dal Corriere della Sera, il 19enne durante l’interrogatorio avrebbe spiegato che quando va in campagna porta sempre con se il coltellino. Il tunisino gli avrebbe inveito contro: “Sono armato, stai lontano”, gli avrebbe detto, sentendosi minacciato. Sempre secondo la sua versione, Tayari per tutta risposta avrebbe sollevato la maglietta per mostrargli alcune ferite che aveva sul petto, come per dimostrargli che non aveva paura. Poi, lo avrebbe spinto a terra. Temendo che lo colpisse con una bottiglia di birra che aveva in mano, Patelli ha reagito con il coltello.

La situazione tra quelle strade di Bergamo a ridosso della stazione è sempre stata molto tesa. “Problemi di sicurezza ce ne sono sempre stati, ma mai così — la sintesi di un 70enne che abita in zona intervistato dal Corriere della Sera —. La sera ho paura a uscire. Sono soprattutto stranieri e si fermano qui sotto a spacciare, li vediamo”. Per la giunta pd di Giorgio Gori è uno dei temi caldi. “Quella di via Novelli — dichiara il sindaco — è una zona “difficile”, spesso associata a problemi di sicurezza, oggetto per questo di assidua vigilanza. Nulla tuttavia può giustificare un atto così efferato, che fa pensare piuttosto ad un momento di follia”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.