Gli ultimi istanti di vita della giovane 20enne
Simona sbranata dai cani, il racconto dell’amico: “Urlavo il suo nome, siamo scappati in direzioni opposte”

Era insieme a un amico Simona Cavallaro quando si è ritrovata di fronte un branco di una decina di cani che ha attaccato e sbranato la giovane ventenne nei boschi di Satriano, in provincia di Catanzaro. Gli inquirenti sono a lavoro sugli ultimi istanti di vita della giovane originaria di Soverato, morta giovedì 26 agosto. Sono stati attimi concitati quelli vissuti dalla coppia di amici nei boschi del Monte Fiorino.
I due si erano staccati dal gruppo di coetanei per addentrarsi in altre zone: lì il branco di cani li ha circondati. A questo punto Simona e l’amico, anche lui ventenne, hanno preso decisioni opposte: quest’ultimo ha deciso di correre verso un capanno; lei invece verso l’autovettura con la quale avevano raggiunto la zona. Ma l’auto Simona non riuscirà a raggiungerla.
A raccontare i dettagli degli ultimi istanti di vita della giovane è stato l’amico, ancora sotto choc. Agli inquirenti, secondo la ricostruzione dell’agenzia Agi, ha spiegato che si sono imbattuti prima nel passaggio del gregge di pecore, poi, poco dopo, si è palesato il branco di cani, oltre una decina. Qui l’amico di Simona ha iniziato a correre verso il capanno pronunciando più volte il nome della 20enne, nella speranza che lo seguisse. Lei invece, terrorizzata, ha provato a raggiungere l’autovettura che si trovava non molto distante.
Ma è stata prima accerchiata dal branco di maremmani e meticci e poi aggredita dopo aver provato a riprendere la fuga. Un racconto ancora confuso sul quale sono in corso le indagini dei carabinieri.
Intanto la notizia dell’orribile morte di Simona ha gettato nello sconforto l’intero comune di Soverato. Una paese in lutto che si stringe intorno al dolore dei familiari. A parlare il papà della 20enne, un gioielliere molto noto in città che in un post sui social ha scritto: “La mia amata figlia Simona è venuta a mancare su questa vita terrena, il mio dolore è immenso come se avessero esportato metà del mio corpo. Simona, pura come l’acqua di fonte, solare come l’alba e il tramonto, sorridente e scherzosa come una bambina”.
Il sindaco di Soverato, Ernesto Alecci, ha detto: “Per un dolore di questo tipo non esistono parole di conforto adeguate”, quindi ha proclamato il lutto cittadino durante il giorno in cui si terranno le esequie, mentre ieri ha vietato qualsiasi attività musicale sul territorio comunale, anche durante la notte.
Intanto è stata effettuata in giornata l’autopsia sul corpo di Simona da parte del medico legale dell’Università di Catanzaro, Isabella Aquila. Al momento l’unico indagato è un pastore, proprietario del branco di cani che ha ucciso la giovane. L’accusa è quella di omicidio colposo, un atto dovuto per completare gli accertamenti.
Le ricerche dei carabinieri della Compagnia di Soverato proseguono serrate alla ricerca degli animali che hanno sbranato Simona. In due giorni, con l’ausilio dell’Azienda sanitaria provinciale, sono stati accalappiati dodici cani maremmani e meticci nella zona di Monte Fiorino. Molti degli animali catturati sono sporchi di sangue e saranno alcuni rilievi scientifici a ricostruire quanto accaduto nell’aggressione. Gli esperti hanno prelevato, infatti, alcuni campioni di peli per identificare con certezza gli animali che hanno effettivamente aggredito la ragazza.
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