Le conseguenze del blitz
Smontata l’inchiesta show di Gratteri, altri 50 scarcerati
Parlo della ‘ndrangheta “pesante”, di quella che conta oggi più che mai e che cammina fianco a fianco con la borghesia parassitaria e scroccona contrapponendosi nei fatti alla “plebe” che vive nelle periferie. Ve lo dico io, e non per provocazione: marcerà insieme a coloro che detengono il potere perché la ndrangheta non è “osso, mastrosso e carcagnosso” né i santini bruciati, né altre simili amenità: la ‘ndrangheta è il potere di stritolare arbitrariamente una vita umana senza rendere conto ad alcuno; è sistematica impostura per rimuovere le proprie responsabilità; è l’esercizio di quell’arte che i mafiosi chiamano “falsa politica” cioè adattare il linguaggio ed i tratti del viso alle circostanze.
È il mantenimento di un ordine politico-sociale che ai marciatori di Catanzaro non dà nessun fastidio. Quell’ordine che regna da secoli in Calabria e che è fondato sull’assoluta disuguaglianza degli uomini. E così, mentre qualcuno continuerà a raccontare l’epopea degli eroi anti-’ndrangheta, ci saranno famiglie che, in silenzio, continueranno a piangere le vittime di mafia ed altre che piangeranno per le loro vite rovinate da un errore giudiziario.
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