Napoli
Stress da traffico? No, a Napoli lavoro e famiglia agitano di più

Lo stress provocato dal traffico sulla tangenziale di Napoli? È meno drammatico di quanto possa sembrare. A dirlo è Raffaele Felaco, psicologo ed ex presidente dell’Ordine professionale, intervistato da ‘Inchiostronline’, la rivista della scuola di giornalismo dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Per gli automobilisti partenopei la tangenziale è infatti un incubo, tra chiusure, code, guida spericolata e incidenti.
Secondo Felaco invece il metodo corretto è affrontare le code dedicandosi a “pensieri piacevoli o focalizzarsi su un traguardo appagante da raggiungere in giornata. Un consiglio è quello di realizzare una playlist che ci piace o ascoltare un programma radio interessante. Meglio evitare il notiziario”. Per lo psicologo infatti il notiziario, ricco di brutte notizie, “peggiora l’umore”.
A provocare invece gli stati d’animo negativi sono principalmente “relazioni sul lavoro e famiglia”. “Non siamo aggressivi per colpa del traffico – spiega Felaco – il traffico è solo un modo per esprimere la nostra aggressività nata altrove”. La guida al volante, bloccato tra code chilometriche in tangenziale, mostra in effetti il peggio delle persone già profondamente turbate in precedenza.
Le possibili alternative all’auto, come bus o metro, possono però provocare uguali problemi: “Se vai in metropolitana e incontri gente molesta, arrivi irritatissimo. E magari avresti preferito passare il tempo incolonnato in tangenziale. Una mobilità dolce aiuterebbe tantissimo i cittadini a livello psicologico. Ma bisognerebbe ripensare l’intera organizzazione della società, che oggi si sviluppa intorno all’automobile”.
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