Luna Reyes, volontaria madrilena della Croce Rossa, è rimasta vittima degli haters, bersagliata “leoni da tastiera”. Per un abbraccio. Ha 20 anni, era a Ceuta, l’enclave spagnola in Marocco, durante l’emergenza degli scorsi giorni, quando circa ottomila migranti hanno tentato di superare il confine a nuoto. Madrid ha mandato l’esercito. E Luna, che si è trovata sul campo nella fase più dura dell’emergenza nel bel mezzo di un tirocinio, ha dovuto impostare come privato il suo profilo sui social per la valanga di insulti ricevuti: dopo aver abbracciato un migrante senegalese, stremato e disperato dopo la traversata a nuoto.

“Non smettevano di insultarmi e di dire cose orribili e razziste contro di me”, ha raccontato la volontaria ai media spagnoli. La foto che ritrae i due ragazzi è diventata virale in pochissimo tempo e subito è stata considerata una delle immagini simbolo della crisi dei migranti a Ceuta, insieme a quella del neonato salvato da Juan Francisco Valle, l’agente del Gruppo Speciale di Attività Subacquee della Guardia Civile.

A insultare la 20enne, secondo quanto affermano i media spagnoli, soprattutto sostenitori del partito di estrema destra Vox. “Te lo volevi scopare”; “la pagherai cara”; “l’Europa non è una Ong”, alcuni degli insulti degli haters. Che si sono anche disturbati a far circolare delle foto personali sue, della sua famiglia e dei suoi amici. A lei, ha detto, quel gesto era parso come il più normale del mondo, una replica alla richiesta di aiuto di un uomo “disperato, pensava che stesse morendo”. Un ragazzo del quale non si sa nulla, Luna non sa come si chiama; potrebbe essere tra quelle seimila persone che respinte o di spontanea volontà sono tornate in Marocco tra martedì e mercoledì.

Luna è volontaria presso la Croce Rossa spagnola da marzo e, come ha detto alla televisione Rtve, non avrebbe mai pensato che uno dei gesti più spontanei del mondo potesse generale un tale odio. Come si vede nel video, Luna, dopo aver offerto al ragazzo dell’acqua, ha provato a tranquillizzare il migrante che piangeva disperatamente.

Su Twitter, dopo gli insulti, è partita anche una campagna solidare per la giovane ragazza e l’hashtag #GraciasLuna che è entrato nei trend del social in pochissimo tempo. La campagna per supportare Luna ha raccolto già numerose adesioni tra cui anche quella del vicepremier spagnolo Yolanda Diaz che ha commentato: “È molto più di una foto. È un simbolo di speranza e solidarietà”. Lo scatto è di Bernat Armangué, della Associated Press. “Siamo un’organizzazione nella quale ci sono molte Luna, che aiutano ogni giorno persone come quelle che arrivano a Ceuta. O ad Arguineguín. O alle Canarie. O che vivono nel tuo quartiere. In tutto il mondo”, il tweet della Croce Rossa spagnola.

 

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.