L’Europa si prepara all’eventualità di una terza guerra mondiale. Prima la circolare dello Stato maggiore dell’Esercito italiano sull’addestramento “orientato al warfighting” (combattimento) e a fare in modo che “siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria”, oggi le parole del presidente francese Emmanuel Macron che annuncia il potenziamento dell’esercito transalpino per essere pronto a rispondere a “una guerra di alta intensità che può tornare sul nostro continente“. Dichiarazioni che arrivano nel corso della presentazione del programma elettorale di Macron in vista delle elezioni in programma tra meno di un mese in Francia (10 aprile).

Parole poco rassicuranti (nelle scorse settimane anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato la corsa al riarmo) che arrivano mentre le trattative tra Russia e Ucraina per porre fine al conflitto sembrano essere giunte, almeno così sembra, a buon punto. “Dobbiamo intensificare i nostri investimenti per poter affrontare una guerra ad alta intensità” ha avvertito  il presidente francese che annuncia “il disinvestimento sui nostri eserciti”, aumentando l’impegno a livello europeo. “Dobbiamo continuare a guadagnare in flessibilità, in adattabilità per i nostri eserciti, di fronte a nuovi tipi di conflitti. Serve – aggiunge Macron – una Nazione che abbia la capacità di difendersi da ogni forma di rischio”. Un’indipendenza in primo luogo militare, con un budget per la difesa di ben 50 miliardi di euro nel 2025 “con particolare attenzione ai conflitti ibridi (spazio e cyberguerra)” e una “generalizzazione” del servizio nazionale.

Ad alimentare la tensione ci pensa anche il leader bielorusso Aleksander Lukashenko, fedelissimo di Vladimir Putin. che minaccia apertamente l’Ucraina: “Se solo continua la sua escalation contro la Bielorussia, allora risponderemo“, ha detto in un’intervista al canale televisivo giapponese Tbs, rilanciata dai media bielorussi. Secondo Lukashenko, tra il 23 e il 24 febbraio, l’Ucraina aveva pianificato di colpire da quattro punti la Bielorussia e viola con i suoi velivoli il confine bielorusso. E sempre dalla Bielorussia l’Agenzia per la sicurezza dello Stato della Bielorussia (Kgb) fa sapere che è stato impedito un attacco terroristico nella regione di Mozyr, al confine con l’Ucraina, diretto contro membri dell’esercito e le attrezzature militari russi di stanza nella repubblica.

Intanto nella serata di ieri in territorio bielorusso, confinante con l’Ucraina, sono state diverse le segnalazioni di esplosioni da parte dei residenti. Una esercitazione militare effettuata dall’esercito bielorusso in concomitanza con un lancio di missili, riconducibili alla Russia, che hanno colpito la cittadina Sarny, nell’oblast’ di Rivne, nel nord dell’Ucraina. E’ tutto da chiarire quanto avvenuto nella serata (circa le 21.30 ora locale) del 16 marzo, nel 21esimo giorno di guerra.

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