Le polemiche negli Usa
Tesla riapre lo stabilimento nonostante il Coronavirus: oltre 400 casi per la decisione di Musk
Elon Musk sotto accusa. L’istrionico imprenditore, numero uno di Tesla e sul podio degli uomini più ricchi del pianeta, viene accusato dai media Usa di aver messo a rischio la salute dei dipendenti della sua azienda di auto elettriche.
In un rapporto pubblicato dal Washington Post infatti viene evidenziato come nella fabbrica californiana della contea di Alameda ci sono stati 450 casi di positività al Covid-19 tra maggio e dicembre 2020.
Musk si è sempre speso contro le chiusure delle fabbriche e aveva rivendicato la scelta di lasciare aperto lo stabilimento produttivo in cui sono impiegati circa 10mila dipendenti: “Tesla sta riavviando la produzione oggi contro le regole della contea di Alameda. Sarò in linea con tutti gli altri. Se qualcuno viene arrestato, chiedo di essere solo”, aveva twittato l’11 maggio scorso, nonostante l’ordine di chiusura dei funzionari sanitari della contea fino a giugno per le fabbriche ritenute non essenziali.
Musk raggiunse quindi un accordo con la contea, con la concessione della riapertura a patto che tutti i casi di positività al Coronavirus fossero segnalati al dipartimento di sanità pubblica di Alameda. Il risultato? Il Washington Post, entrato in possesso dei documenti, ha rivelato che i casi sono stati 450.
Hundreds of covid cases reported at Tesla plant following Elon Musk’s defiant reopening, county data shows https://t.co/tvQ1az8joy
— The Washington Post (@washingtonpost) March 13, 2021
Sempre il quotidiano della capitale aveva rivelato lo scorso giugno la strategia dell’azienda di Musk contro i suoi dipendenti. Se pubblicamente Tesla aveva rassicurato i suoi dipendenti sulla possibilità di restare a casa nel caso si fossero sentiti a disagio nel tornare in sede dopo la riapertura di maggio, due lavoratori avevano rivelato al Post che di aver ricevuto avvisi di licenziamento per “mancato rientro al lavoro”.
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