Era il titolare di alcune delle inchieste più scottanti sul narcotraffico internazionale in Paraguay. Marcelo Pecci, magistrato 45enne, procuratore antidroga del Paraguay, è stato ucciso da un commando mentre era in viaggio di nozze su un’isola della Colombia.

Pecci, di chiare origini italiane e in possesso di doppia cittadinanza, è stato attaccato da ignoti martedì, con un agguato che ha avuto luogo su una spiaggia dell’isola di Baru, nella città colombiana di Cartagena, dove era in luna di miele con la moglie Claudia Aguilera, giornalista investigativa con la quale si è sposato il 30 aprile scorso.

Secondo quanto ricostruito i sicari sono giunti sulla spiaggia a bordo di una moto d’acqua, quindi si sono avvicinati al luogo in cui si trovava il procuratore antidroga e hanno aperto il fuoco con pistole dotate di silenziatore, colpendolo con due colpi secchi alla testa e al petto. Nella confusione si sono poi dileguati, facendo perdere le loro tracce sempre in sella alla moto d’acqua.

Pecci è stato anche portato in un vicino centro sanitario, ma è arrivato già senza vita. La moglie Claudia Aguilera invece è rimasta illesa: poche ore prima dell’agguato di cui è stato vittima il marito aveva annunciato via social di aspettare il primo figlio.

A Cartagena, per seguire da vicino il caso e le indagini, si recherà il generale Jorge Luis Vargas, direttore generale della Polizia nazionale colombiana, che ha ordinato l’invio di cinque investigatori “di altissimo livello” per svolgere le indagini. Ma sull’isola è previsto l’arrivo anche di un contingente della polizia paraguaiana a sostegno delle indagini.

Negli ultimi mesi Pecci, specializzato nelle indagini contro la criminalità organizzata e con esperienza nelle unità contro il narcotraffico, era stato responsabile dell’operazione “A Ultranza PY”, la più grande operazione antidroga della storia del Paraguay.

Eppure, come confermato dalla stessa moglie Claudia Aguilera, Pecci non aveva ricevuto minacce negli ultimi mesi e non aveva una scorta.

Sui misteriosi killer del procuratore è stata messa una taglia: gli inquirenti hanno già visionato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza che riprendono uno dei due killer, cappello in testa, vestito di nero mentre compie un sopralluogo vicino alla spiaggia dove il magistrato è stato poi ucciso.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia